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Lufthansa dice addio al “Signori e signore”: «Bisogna essere inclusivi»

Di Rosanna Pugliese |

Il saluto a bordo deve essere neutrale, e arrivare a tutti. Così Lufthansa decide di archiviare un classico: ai passeggeri seduti in cabina in attesa del decollo non ci si potrà più rivolgere dicendo «sehr geehrte Damen und Herren», l’equivalente italiano di «gentili signore e signori». Al suo posto, si deciderà di volta in volta per formule più inclusive. Inutile dire che anche la versione inglese «ladies and gentlemen» andrà dismessa. Della svolta della compagnia di bandiera tedesca ha reso noto oggi in prima pagina la Bild. E il veto varrà anche per le filiali Austrian, Eurowings, Swiss e Brussels Airlines.   «Per noi è importante tenere in considerazione tutti al momento del saluto», ha confermato un portavoce della compagnia aerea. Fra le formule in ballo per questa nuova stagione – mentre Lufthansa cerca di rimettersi in sesto dopo il terremoto pandemico che ha colpito al cuore l’intero settore del trasporto aereo – ci sono «buongiorno», «buonasera» o semplicemente "benvenuti a bordo». Chi decide? Il capo cabina.   La nuova impostazione non sorprende, anzi, è al passo coi tempi: anche in Germania si cerca da tempo uno scatto linguistico "politicamente corretto" nel tentativo di arrivare a una società più giusta, che abbia pieno rispetto delle minoranze. Il Paese dibatte, ad esempio, da un paio di anni sulla cosiddetta Gendersternchen, l’asterisco che si inserisce fra i generi: una sperimentazione che sta prendendo piede, diventando abitudine sempre più diffusa, anche se non ancora accolta nel sistema di scrittura ufficiale. Esiste anche un verbo per descrivere quest’attenzione ortografica: gendern, appunto, dalla parola che in tedesco si usa per genere. E la stellina – che nel parlato si traduce in una pausa pronunciata fra la desinenza del genere maschile e femminile – spopola nei media, nei testi e anche in molti luoghi istituzionali. Ad aprile scorso è esploso addirittura il caso di uno studente che aveva preso un brutto voto all’università di Kassel per non averla utilizzata. E’ legittimo? Si va verso forme di eccessiva intolleranza? Come immaginabile, l’argomento divide la politica. La verde Annalena Baerbock ha usato l’asterisco sistematicamente nel suo libro elettorale, come del resto aveva fatto il partito, nel programma. Armin Laschet, candidato cancelliere dei conservatori, ha respinto invece questa opzione linguistica, che molti subiscono come uno sfregio alla bellezza del tedesco, che sia parlato o scritto: «Pronunciare l’asterisco non è congeniale al mio stile linguistico – ha replicato alle giornaliste del settimanale femminile Brigitte l’aspirante successore di Angela Merkel -. Dal mio punto di vista, se lo si usa va bene. Si può fare e non va proibito. Si può averne rispetto, ma la mia lingua è un’altra». 

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