WASHINGTON
Manafort, ‘in carcere trattato da vip’
WASHINGTON, 12 LUG – “Sono trattato da vip”: così in una telefonata intercettata Paul Manafort, l’ex capo della campagna di Trump in carcere in attesa di processo per una serie di crimini finanziari scoperti nell’ambito del Russiagate. La circostanza è emersa dagli atti dell’udienza sulla richiesta dello stesso Manafort di posticipare il primo dei due dibattimenti nei quali è imputato, sostenendo di non essere in grado di prepararsi essendo in un carcere a due ore di distanza dai suoi avvocati. I procuratori si sono opposti dimostrando che in realtà l’ex capo del comitato elettorale del tycoon ha tutti i comfort e l’assistenza che gli serve, come lui stesso si è vantato in alcune chiamate intercettate. In pratica può telefonare, usare il laptop e avere accesso a tutti i suoi documenti “come se fossi a casa”, ricevere le visite del team legale, oltre a godere di una cella più grande di quella riservata ad altri detenuti, con bagno e doccia privati e senza l’obbligo di indossare l’uniforme.