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Baryshnikov a Putin, il tuo è un mondo di paura

Lettera aperta leggenda del balletto dopo chiusura sito benefico

Di Redazione |

MOSCA, 01 GIU – “Il tuo è un mondo di paura e se non si sveglia morirà delle sue paure”. Inizia così la lettera aperta indirizzata a Vladimir Putin e scritta da Mikhail Baryshnikov, la leggenda del balletto che disertò negli anni ’70 e che si oppone all’offensiva russa in Ucraina. Il famoso ballerino, nato in Lettonia da genitori russi, che varcò la cortina di ferro nel 1974, si è rivolto al presidente russo dopo che il sito del progetto di beneficenza ‘Nastoïachtchaïa Rossia’ (‘La vera Russia’), sostenuto da diverse personalità della cultura in esilio e contrario alle operazioni militari in Ucraina, è stato bloccato in Russia. “Signor Presidente, i suoi servitori, presi dalla paura, hanno ordinato il blocco del nostro sito web”, scrive Baryshnikov nella lettera pubblicata sul sito che rimane accessibile fuori della Russia. “Per quasi mezzo secolo ho vissuto come un uomo del mondo libero! E fino ad ora la gente dice che sono russo. E la gente chiama il mio amico Boris Akunin uno scrittore russo, Sergey Guriev un economista russo”, sottolinea il grande danzatore, naturalizzato americano nel 1976. “Persone come noi – continua – hanno portato più onore al mondo russo di tutte le tue armi ad alta precisione”, afferma l’artista 74enne. “Il tuo mondo russo – un mondo di paura, un mondo che brucia libri in lingua ucraina – non ha futuro finché siamo qui, noi che siamo stati vaccinati durante la nostra infanzia contro questa piaga. Il nostro mondo, d’altra parte, ha un futuro, nonostante tutti i tuoi blocchi. Sappiamo come preservare i valori del nostro mondo russo. E il tuo mondo, se non si sveglia, morirà delle sue paure”, prosegue la lettera. Il progetto di beneficenza ‘La vera Russia’, fondato da Baryshnikov, Akunin e Guriev, ha raccolto 1,2 milioni di euro per i rifugiati ucraini. È supportato da personalità russe come la scrittrice Lioudmila Oulitskaia, il musicista Andreï Makarevitch e il giornalista Leonid Parfionov.

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