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Gb: il mistero del cimitero delle rane in sito preistorico

Archeologi al lavoro per scoprire cosa è accaduto agli anfibi

Di Redazione |

ROMA, 12 GIU – La scoperta di un enorme cimitero di rane in un sito preistorico del Regno Unito sta diventando un vero e proprio rompicapo per gli archeologi. Gli studiosi che lavoravano nel sito di un insediamento risalente all’età del ferro (400 a.C.-43 d.C.) a Bar Hill vicino Cambridge sono infatti rimasti senza parola quando hanno rinvenuto – scrive il Guardian – più di 8.000 resti di anfibi, ammucchiati e conservati in questo sito. La scoperta è stata fatta dal Museum of London Archaeology (Mola), che ha condotto gli scavi. L’archeologa Vicki Ewens ha spiegato che è molto difficile fare un ritrovamento di questo tipo che ha definito “straordinario”. I resti appartengono alla rana e al rospo comune, specie che si trovano negli stagni da giardino in tutto il paese. Le civiltà antiche – tra cui quelle egizia, mesopotamica, greca e romana – consideravano la rana un simbolo di fertilità. È improbabile che gli anfibi ritrovati siano stati mangiati dalle persone che vivevano nell’insediamento. Gli archeologi affermano che, sebbene ci siano prove del consumo di rane in Gran Bretagna risalenti all’età della pietra, i resti non hanno tagli o segni di bruciature. Le prove del grano carbonizzato trovato vicino al sito suggeriscono che i suoi abitanti stavano sperimentando colture che avrebbero attirato parassiti come scarafaggi che le rane sono solite consumare. E’ quindi probabile che le rane siano state attirate nell’area dalla promessa di cibo, suggeriscono gli archeologi. Un’altra possibile spiegazione è che le rane siano cadute nel fosso, rimanendo intrappolate e siano morte.

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