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Giappone, nascite bambini nel 2021 ai minimi record

Sforzi del governo non sufficienti, e la popolazione invecchia

Di Redazione |

TOKYO, 04 GIU – Prosegue senza sosta il declino delle nascite in Giappone, assestandosi al di sotto delle stime più pessimistiche del governo. Secondo i dati del governo, nel 2021 il numero dei bambini nati è stato pari a 811.604, una diminuzione di quasi 30 mila unità rispetto all’anno precedente, peggiore delle previsioni di lungo termine al 2027 dell’esecutivo. In base alle più recenti statistiche del ministero della Salute – che ha iniziato a raccogliere i dati nel 1899, la media di figli per donna è sceso di 0,03 punti, a 1,30, mentre il numero dei matrimoni ha visto una flessione a poco più di 500 mila, il più basso dal dopoguerra. La tendenza attuale, secondo le autorità ministeriali, è da attribuire al restringimento già in atto della popolazione composta da donne in età fertile, mentre è ancora da stabilire l’impatto dei fattori derivanti dalla pandemia da Covid e la generale incertezza sulla crisi economica. Parlando a una conferenza, il Capo di Gabinetto Hirozaku Matsuno ha detto che il problema della bassa natalità “potrebbe destabilizzare le fondamenta della società e dell’economia del Paese”, ribadendo che la sua risoluzione è una delle priorità dell’agenda di governo. Le nascite in Giappone hanno evidenziato una fase discendente a partire dal 1973, l’anno in cui marcarono il secondo ‘Baby boom’ con 2,09 milioni di nuovi nati. Oltre a un tasso di fertilità delle donne giapponesi inferiore alla soglia minima di 2,07 figli, considerata necessaria a garantire il ricambio generazionale, nel Paese del Sol Levante c’è la più alta aspettativa di vita al mondo: circa il 28% della popolazione di 126 milioni di abitanti ha più di 65 anni di età.

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