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Grecia, 10.000 persone manifestano contro il caro pezzi

Inflazione record a febbraio, scioperi anche in altre città

Di Redazione |

ROMA, 06 APR – Ad Atene sono scese in piazza circa 10.000 persone – secondo la polizia greca – per manifestare contro “l’aumento dei prezzi” e “i bassi salari”, nella giornata di sciopero generale indetto dai sindacati del settore pubblico e privato che sta paralizzando il Paese. Si registrano manifestazioni anche in altre città della Grecia. Fermi anche i servizi pubblici e i trasporti marittimi, ferroviari e urbani. I sindacati chiedono un salario minimo più alto. Attualmente è di 773,5 euro lordi al mese (uno dei più bassi della zona euro). Era stato aumentato del 2% lo scorso gennaio. “Il salario minimo è stato ridotto del 22% nel 2012 e ora l’inflazione è intorno all’8% e continuerà a crescere nei prossimi mesi”, ha detto il sindacato comunista PAME in un comunicato. I manifestanti, come riporta un comunicato del sindacato del settore pubblico Adedy, chiedono anche “sostegno agli ospedali” colpiti duramente durante la pandemia. L’indice dei prezzi al consumo a febbraio, in coincidenza con l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina il 24 febbraio, è salito al 7,2% su base annua, rispetto al 6,2% del mese precedente, un record per la Grecia dall’adozione dell’euro nel 2001. Recentemente, di fronte al malcontento sociale e al calo di popolarità in vista delle elezioni parlamentari del prossimo anno, il primo ministro, Kyriakos Mitsotakis, ha annunciato 1,1 miliardi di euro di aiuti sociali per i lavoratori a basso reddito.

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