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Guterres (Onu): «La guerra finirà solo quando Putin deciderà di finirla»

Il segretario generale delle Nazioni Unite è a Kiev,- dove oggi incontrerà il presidente ucraino Volodymyr Zelensky

Di Redazione |

«La guerra non finirà con le riunioni. La guerra finirà quando la Federazione Russa deciderà di finirla e quando ci sarà, dopo un cessate il fuoco, la possibilità di un accordo politico serio». Così il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, che è a Kiev – dove oggi incontrerà il presidente ucraino Volodymyr Zelensky – dopo essersi riunito a Mosca con il presidente russo, Vladimir Putin. 

«Possiamo avere tutte le riunioni, ma non è questo che farà finire la guerra», ha sottolineato Guterres in un’intervista alla Cnn, spiegando che attualmente è impegnato soprattutto sul fronte degli aiuti umanitari e per aiutare l’evacuazione dei civili. «Putin concorda in linea di principio sulla necessità" di evacuare i civili verso i territori sotto controllo di Kiev, ha aggiunto, riferendosi in particolare ai corridoi umanitari, finora falliti, per evacuare i civili bloccati nell’acciaieria Azovostal a Mariupol. 

Guterres ha detto che sono in corso discussioni tra funzionari Onu e il ministero della Difesa russo per mettere a punto i dettagli, e ha aggiunto che «siamo anche in contatto con il governo dell’Ucraina, per vedere se possiamo avere una situazione in cui nessuno può incolpare l’altra parte per le cose che non accadono», come è successo finora. 

Zelensky, intanto, ha annunciato che le perdite totali inflitte all’Ucraina dall’inizio dell’invasione russa hanno raggiunto i 600 miliardi di dollari. «Sono stati distrutti o danneggiati oltre 32 milioni di metri quadrati di aree vivibili, oltre 1.500 strutture educative e oltre 350 strutture mediche», ha spiegato, dopo una riunione con i responsabili dei govervi regionali ucraini. Il suo ministro delle Finanze, Sergii Marchenko, ha detto in un’intervista al Corriere della Sera che nelle sue riunioni con i vertici di Washington «abbiamo concordato il nostro fabbisogno: cinque miliardi di dollari al mese nei prossimi tre o quattro mesi», sottolineando che questo «è il finanziamento necessario solo per esigenze umanitarie e civili, non militari». «Puntiamo a un’azione collettiva da parte dei Paesi del G7, del Fondo monetario, della Banca Mondiale», ha aggiunto. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA