Notizie Locali


SEZIONI
Catania 11°

Guerra

Il monito di Zelensky: «O parliamo con Putin o è guerra mondiale»

Il presidente ucraino si dice pronto a negoziare con Mosca. I colloqui per arrivare ad una trattativa di pace riprenderanno domani

Di Redazione |

"Dobbiamo usare qualsiasi formato, qualsiasi chance per parlare con Putin. Se questi tentativi falliscono, vuol dire che questa è la terza guerra mondiale", ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensy in un’intervista alla Cnn. "Sono pronto a negoziare, come sono stato negli ultimi due anni. Senza i negoziati non si può mettere fine a questa guerra", ha aggiunto, mentre arriva dalla Tass la notizia che riprenderanno domani con un incontro online i negoziati tra le delegazioni russa e ucraina. L’agenzia di Stato russa cita Ukrainiskaya Pravda che fa riferimento a fonti di alto livello. 

Intanto, non si fermano i bombardamenti sulle città e le denunce di orrori. Come quella affidata ai giornalisti a Londra da alcune parlamentari ucraine, in occasione di una loro visita a Westminster e di cui dà conto il Daily Mail. I soldati russi starebbero aggredendo, stuprando e anche impiccando donne che non riescono a fuggire dall’invasione. Alcune, per disperazione, sarebbero state spinte al suicidio. Lesia Vasylenko, parlamentare del partito di opposizione Holos, ha affermato che alcune donne oltre i 60 anni si sono tolte la vita dopo aver tentato di fermare gli attacchi delle forze di Putin. 

Le autorità municipali di Mariupol, citate dai media locali e dalla Bbc, dicono che le forze russe hanno colpito «con armi pesanti» la città «da 4 navi» e che è stata distrutta una scuola dove «avevano trovato rifugio 400 persone». «Stiamo cercando di far evacuare da Mariupol 10mila persone», spiegano da Kiev. Il ministero della Difesa russo rivendica, invece, l’attacco contro una base militare nella regione di Zhytomyr «dove si addestravano mercenari stranieri», assicurando di aver ucciso "oltre 100 membri tra forze speciali ucraine e mercenari». Dopo i bombardamenti diretti nella notte contro «62 obiettivi militari», i responsabili della Difesa russa ammettono di aver diretto il «missile ipersonico Kinzhal» e altri «missili da crociera Kalibr» contro «un deposito di carburante e di lubrificanti a Kostiantynivka, nella regione di Mykolaiv, che riforniva le forze armate ucraine nelle aree ove si sta combattendo». Mosca aggiunge che i missili cruise Kalibr sono partiti da navi nel Mar Caspio, mentre il missile Kinzhal dal mar Nero, nella zona della Crimea. 

L’agenzia ucraina Unian parla di un «possibile attacco» che potrebbe venire sferrato a breve dalle forze della Bielorussia e della notizia secondo la quale l’élite russa starebbe pensando a "un piano per eliminare Putin» e considererebbe il direttore dell’Fsb Alexander Bortnikov, l’uomo che «recentemente sarebbe caduto in disgrazia per errori di calcolo nella guerra contro l'Ucraina», come il possibile successore. Il giorno dopo la minaccia di Mosca contro l’Italia sulle sanzioni, rispondendo a una domanda dell’inviato dell’ANSA, la vicepremier dell’Ucraina con delega ai Rapporto con Ue e Nato, Olga Stefanishyna, ha sottolineato la svolta nei rapporti tra Kiev e Roma: 'Siamo in contatto permanente con il governo italiano a tutti i livelli. Io so personalmente quanto nel Parlamento italiano si sta lavorando per noi e questo rappresenta una svolta nei nostri rapporti bilaterali. L’Italia ha messo da parte ogni, per così dire, romanticismo nei confronti della Russia. Non è mai stata così tanto al nostro fiancò. Martedì è previsto l’intervento del premier Zelensky in videocollegamento con il Parlamento italiano riunito alla Camera. 

Secondo l’Onu sono 10 milioni le persone fuggite dalle loro case in Ucraina. l’Unicef fa sapere che sarebbero almeno 1,5 milioni i bambini diventati rifugiati e altri 3,3 milioni sarebbero sfollati. L’ambasciatrice americana alle Nazioni Unite Linda Thomas-Greenfield, in un’intervista alla Cnn, denuncia come "inaccettabili" le 'deportazioni di civili ucraini in quelli che possiamo immaginare siano campi di concentramento in Russia è inaccettabilè. All’Angelus, nuovo fermo appello del Papa contro 'l'aggressionè russa. "Un massacro insensato dove ogni giorno si ripetono scempi e atrocità. Non c'è giustificazione per questo. Supplico tutti gli attori della comunità internazionale perché si impegnino davvero nel far cessare questa guerra ripugnante", ha detto Francesco.   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA