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LA MISSIONE

Il Capitano Kirk nello spazio a 90 anni, l’impresa del protagonista di Star Trek

Di Elisa Buson |

A prima vista potrebbe sembrare un nuovo sequel di Star Trek, ma stavolta è tutto vero. Dopo anni trascorsi a bordo della mitica Enterprise sul set cinematografico, Capitan Kirk – alias William Shatner – è finalmente riuscito a volare sul serio nello spazio. L’attore canadese lo ha fatto a 90 anni suonati, conquistando il record di uomo più anziano a varcare i confini dell’atmosfera terrestre, anche se solo per una manciata di minuti. La realtà ha superato la fantasia grazie a un regista d’eccezione: Jeff Bezos, il patron della compagnia Blue Origin, che ha così inanellato un nuovo successo dopo il primo volo suborbitale con equipaggio del veicolo New Shepard che lo aveva visto protagonista a luglio. 

Per questo secondo lancio, Bezos non poteva scegliere un testimonial migliore di Shatner, che una volta atterrato e uscito dalla navetta nel bel mezzo del deserto texano, lo ha abbracciato commosso. I capelli bianchi, la pancetta, i movimenti un po' goffi: un Capitan Kirk davvero inedito, quello che ha raccontato la sua avventura a gravità zero fra le lacrime.

«Tutti nel mondo devono farlo, tutti devono vederlo», ha affermato dicendosi colpito dalla fragilità della Terra vista dallo spazio. «Quello che mi hai dato è la più profonda esperienza che potessi immaginare. Sono così pieno di emozioni per quello che è appena accaduto. È straordinario. Non voglio dimenticare quello che provo ora, vorrei poterlo comunicare il più possibile».

Bezos lo ha ringraziato a sua volta e ha stappato una bottiglia di champagne per celebrare l’impresa, con lui e gli altri tre membri dell’equipaggio: Chris Boshuizen, fondatore di una società per l’osservazione della Terra, il microbiologo Glen de Vries e la dirigente di Blue Origin Audrey Powers.

È stato Bezos in prima persona ad accompagnarli alla base di lancio, indossando come loro la tuta per il volo. Dopo averli portati sulla scala della torre di lancio e aver suonato la tradizionale campanella, si è assicurato che tutti prendessero il proprio posto e, dopo gli ultimi saluti, ha chiuso il portellone. Il lancio dalla base della Blue Origin vicino a Von Horn, in Texas, era inizialmente previsto per martedì, ma poi era stato rinviato a causa dei venti in quota. Riprogrammato per mercoledì alle 15.30 (ora italiana), è stato spostato alle 16.00 e infine ritardato di quasi 50 minuti a causa di due stop imprevisti durante il countdown per verifiche al veicolo.

Una volta partito, New Shepard ha impiegato circa due minuti per salire fino a 75 chilometri di quota: poi è avvenuto il distacco del razzo dalla capsula con l’equipaggio, che hanno continuato separatamente la loro ascesa fino a superare la linea di Karman che a 100 chilometri di quota segna convenzionalmente il confine tra l’atmosfera terrestre e lo spazio. Il razzo è rientrato nel giro di 5 minuti a terra, posando le sue quattro "zampe" a pochi chilometri di distanza dalla base di lancio. La capsula, completamente automatizzata, ha invece raggiunto l’altezza massima di 107 chilometri, offrendo ai suoi passeggeri tre minuti in microgravità per ammirare lo spettacolo della Terra dalle grandi finestre panoramiche. Subito dopo è cominciata la discesa, che ha riportato la capsula ad atterrare nel deserto texano con l’aiuto di tre grandi paracadute.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA