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Israele: ultimatum a Bennett da altro deputato ‘Yamina’

Tre richieste per restare, tra queste 4mila case in Cisgiordania

Di Redazione |

TEL AVIV, 07 APR – Si complica la situazione per il premier Naftali Bennett alle prese con una possibile crisi di governo, innescata dal suo stesso partito, ‘Yamina’ tramite le dimissioni di un deputato del gruppo Idit Silman. Un altro parlamentare della formazione Nir Orbach ha lanciato un ultimatum a Bennett per restare nella coalizione di maggioranza. Le richieste sono tre: il ritiro del piano governativo che annulla i sussidi per l’alloggio familiare per gli studenti delle scuole religiose; la convocazione della commissione per il varo di 4.000 nuove case in Cisgiordania. E l’allaccio all’elettricità per gli avamposti illegali ebraici sempre in Cisgiordania. Se venissero accettate le “richieste”, Orbach si è detto disponibile a restare in maggioranza. In caso contrario, se il parlamentare lasciasse, il governo di Bennett passerebbe in minoranza con 59 seggi a fronte dei 60 dell’opposizione dopo aver perso già un posto con le dimissioni di Silman. Il premier oggi ha nuovamente incontrato la ministra degli interni Ayelet Shaked, numero due del partito e personaggio chiave. Ma la rotta per Bennett sembra ad ora in salita, anche se ha raccolto l’appoggio degli altri leader della composita coalizione di governo composta da destra, centro, sinistra e, per la prima volta, un partito arabo.

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