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Mosca dichiara la tregua, aperti 6 corridoi umanitari. No di Kiev: “Inaccettabili, vanno verso Russia e Bielorussia”. Terzo round di negoziati

L'Onu: 1,7 milioni di persone in fuga. Duemila civili evacuati a Irpin. Il Papa invia due cardinali in Ucraina

Di Redazione |

Il ministero della Difesa russo ha dichiarato il cessate il fuoco per l’avvio di sei corridoi umanitari in Ucraina. Lo riferisce l’Interfax. «Un cessate il fuoco è stato dichiarato dalle 10 di stamane, ora di Mosca, e sono stati aperti sei corridoi umanitari, di cui uno da Kiev a Gomel (Bielorussia), due da Mariupol a Zaporizhzhya (sud-est Ucraina) e Rostov sul Don (Russia meridionale), uno da Kharkiv a Belgorod (Russia occidentale) e due da Sumy a Belgorod e Poltava (Ucraina centrale)», ha detto il portavoce del ministero della Difesa Igor Konashenkov. 

E’ "assurda, cinica e inaccettabile" l’apertura di corridoi umanitari secondo la proposta russa. Si è espressa così la vice premier ucraina, Irina Vereshchuk, che – secondo l’agenzia Unian – ha ribadito l’accusa alla Russia di aver già violato in due occasioni accordi per l’evacuazione di civili da aree a rischio in territorio ucraino a causa dell’invasione russa. Ora "vogliono che i nostri connazionali vadano in Russia", ha denunciato in un messaggio diffuso sui social e riportato da Unian in cui invita gli ucraini a seguire unicamente le indicazioni delle autorità ucraine diffuse attraverso i canali ufficiali. 

Secondo i media ucraini, solo una città, Irpen, vicino a Kiev, è attualmente evacuata, città dove i combattimenti sono in corso da sei giorni. Circa 2.000 persone hanno lasciato la città in due ore.

L’Eliseo precisa che, «contrariamente a quanto affermato da Mosca, il presidente Macron non ha mai chiesto l’apertura di corridoi umanitari verso la Russia». 

E’ salito ad oltre 1,7 milioni il numero di persone fuggite dall’Ucraina dallo scorso 24 febbraio, data dell’invasione russa, Lo ha reso noto l’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr). Dal 24 febbraio al 6 marzo, il numero di rifugiati ha raggiunto un totale di 1.708.436, riferisce l’ultimo aggiornamento pubblicato sul sito dell’Unhcr. Di questi oltre un milione sono giunti in Polonia.

Più di 200 strutture sanitarie dell’Ucraina si sono trovate lungo le linee di conflitto o in aree di controllo modificate nel corso della prima settimana di conflitto con la Russia. Lo riferisce l’Organizzazione Mondiale  della Sanità (Oms) nel primo bollettino elaborato per fare il punto sulla situazione sanitaria in Ucraina.   L’Oms evidenzia come la possibilità di offrire assistenza ai malati e ai feriti in Ucraina sia diventata molto difficile. In certe aree «si rischia l’interruzione dei servizi sanitari». Ci sono segnalazioni, «alcune già verificate», di strutture sanitarie «danneggiate o distrutte».   

 Il terzo round di colloqui tra la delegazione russa e ucraina inizieranno alle 14 gmt (le 15 ora italiana). Lo riferisce un negoziatore ucraino su Twitter. "Terzo round. Inizio alle 16:00 ora di Kiev. Delegazione invariata», ha scritto Mykhaïlo Podoliak, membro della delegazione ucraina, pubblicando una foto con un elicottero sullo sfondo. La delegazione russa è appena giunta nella foresta di Belovezhskaya Pushcha, nella regione di Brest in Bielorussia, per il terzo round di colloqui con la controparte ucraina. Lo scrive l’agenzia russa Tass.

 Il governo ucraino considera Gerusalemme come luogo possibile per lo svolgimento di negoziati con la Russia. Lo ha detto – secondo i media – l’ambasciatore ucraino in Israele Yevgen Kornichuk che ha ringraziato il premier Naftali Bennett e il suo governo per gli sforzi di mediazione di questi giorni. Kornichuk ha poi aggiunto di non essere sicuro che la mediazione sia stata utile, ma «il fatto che Bennett sia partito di sabato per parlare di pace è senza precedenti».   

Intanto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov incontrerà per consultazioni il collega ucraino Dmytro Kuleba il 10 marzo in Turchia ad Antalya. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu secondo quanto riporta l’agenzia Anadolu. 

«La Santa Sede si è messa a servizio per il raggiungimento della pace in Ucraina». Lo ribadisce la sala stampa vaticana ricordando che il Papa ha inviato due cardinali come «espressione della solidarietà della Chiesa verso il popolo ucraino sofferente": il cardinale Konrad Krajewski, l’Elemosiniere, e il cardinale Michael Czerny, Prefetto ad interim del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale.   Il cardinale Krajewski è in viaggio ora verso il confine tra Polonia e Ucraina, dove visiterà i rifugiati e i volontari nei rifugi e nelle case. Il cardinale Czerny arriverà in Ungheria domani, martedì 8 marzo, per visitare alcuni centri di accoglienza per i migranti provenienti dall’Ucraina. Entrambi sono diretti in Ucraina e a seconda della situazione intendono raggiungere il Paese nei prossimi giorni. I cardinali "porteranno aiuti ai bisognosi e rappresenteranno non solo il Papa ma tutto il popolo cristiano che vuole esprimere la solidarietà al popolo dell’Ucraina». «Il gesto di Papa Francesco vuole anche richiamare l'attenzione sulle molte situazioni simili in tutto il mondo», conclude la Santa Sede. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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