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Obbligo vaccinale per le Guardie Svizzere e tre di loro no vax lasciano

L'Amministrazione ha anche deciso l'obbligo del green pass per tutti i dipendenti

Di Manuela Tulli |

Giurano di servire fedelmente il Papa offrendo, se necessario, la loro vita. Ma l'abnegazione non arriverebbe invece fino al sottoporsi al vaccino contro il Covid. E’ accaduto a tre guardie svizzere no-vax che hanno così rinunciato al loro servizio in Vaticano. Non sono state messe alla porta ma se ne sono andate "liberamente», tengono a precisare dal quartier generale dell’esercito più piccolo del mondo. In tutto le Guardie senza vaccino, che per loro è diventato obbligatorio da questo mese di ottobre, erano sei. Ma tre di loro hanno accettato di vaccinarsi; attualmente sono comunque sospesi dal servizio in attesa di completare il ciclo vaccinale. Il Vaticano è stato uno dei primi Stati a mettere a disposizione di tutti i residenti e delle persone che lavorano nello Stato, comprese le Guardie svizzere, il vaccino anti-Covid. Ora per le Guardie è stato introdotto l’obbligo ma «è una misura che si adegua a quella di altri corpi d’armata nel mondo», precisa ai media svizzeri il portavoce dell’esercito del Papa, Urs Breitenmoser. 

 Dal primo ottobre è obbligatorio in Vaticano per tutti i dipendenti, ma anche per chi semplicemente entra nello Stato per qualsiasi motivo, il Green pass che può essere ottenuto non solo con il vaccino ma anche con un test negativo. Nel caso specifico delle Guardie svizzere, che sono sempre a stretto contatto con il Papa e i suoi ospiti, si è ritenuto che il test non bastasse perché potrebbe non rilevare contagi recenti e si è dunque scelta la strada del vaccino obbligatorio. A spingere verso questa soluzione drastica sarebbe stata anche la necessità di tutelare un ambiente in cui si vive in comunità, a stretto contatto gli uni con gli altri. E’ per questo motivo che la caserma delle Guardie svizzere, all’inizio della pandemia Covid, è stato un cluster con diverse guardie contagiate anche se, considerata la giovane età degli alabardieri, nessuno ha registrato i sintomi più gravi della malattia. 

 Da quando il Vaticano ha deciso la stretta per gli accessi, vincolando tutti al possesso di Green pass, sono stati allestiti anche hub vaccinali in 'zona cesarinì (come quello alla Gregoriana), per recuperare quelle persone che finora non si erano recate alle strutture del Fas, il Fondo di Assistenza Sanitaria, che aveva dato il via alla campagna vaccinale, il 13 gennaio di quest’anno, con Papa Francesco e il Papa emerito Benedetto tra i primi a ricevere la dose Pfizer. Tra le categorie che avevano la priorità c'erano gli addetti sanitari, gli anziani e proprio le Guardie Svizzere. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA