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Primi civili evacuati dall’acciaieria Azovstal grazie al corridoio umanitario dell’Onu

L’operazione è coordinata dall’Onu, dalla Croce Rossa e dalle forze russe e ucraine. Al momento, non sono stati rivelati ulteriori dettagli per motivi di sicurezza. 

Di Redazione |

E’ proseguito anche oggi l'evacuazione dei civili intrappolati nell’acciaieria di Azovstal, nella città ucraina assediata di Mariupol, grazie al corridoio umanitario coordinato dall’Onu. Secondo quanto ha riferito il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, sono circa un centinaio le persone che si stanno dirigendo verso Zaporizhzhia. «È iniziata l’evacuazione dei civili da Azovstal. Il primo gruppo di circa 100 persone si sta già dirigendo verso l'area controllata. Domani li incontreremo a Zaporizhzhia. Grati al nostro team. Ora, insieme all’Onu, stanno lavorando all’evacuazione di altri civili dall’impianto», ha twittato il presidente. L’operazione è coordinata dall’Onu, dalla Croce Rossa e dalle forze russe e ucraine. Al momento, non sono stati rivelati ulteriori dettagli per motivi di sicurezza. 

 Il complesso siderurgico di Azovstal è l’ultima resistenza delle forze ucraine a Mariupol dopo un assalto durato settimane da parte dell’esercito russo. Diverse centinaia di soldati e civili ucraini sono rifugiati nel labirinto dei tunnel sotterranei che risalgono all’era sovietica e molti richiedono cure mediche. 

Intanto, secondo il sindaco Vadym Boychenko di Mariupol, l'esercito russo ha ucciso il doppio delle persone che furono massacrate dai nazisti durante la seconda guerra mondiale. "Nell’arco di due anni, i nazisti uccisero circa 10.000 civili a Mariupol. Gli occupanti russi ne hanno uccisi 20.000 in due mesi. Oltre 40.000 persone sono state trasferite con la forza», ha detto il sindaco, citato dal Consiglio comunale. «E' uno dei peggiori genocidi di una popolazione pacifica della storia moderna», ha aggiunto. 

E anche oggi, in occasione delle celebrazioni per la festa del Primo maggio, Papa Francesco ha rivolto il pensiero all’Ucraina, «in particolare ai più deboli, agli anziani, ai bambini. Giungono persino notizie terribili di bambini espulsi e deportati», ha detto al Regina Coeli. «Soffro e piango pensando alle sofferenze della popolazione ucraina», ha aggiunto. 

 Sul fronte politico, particolarmente dura la posizione del presidente della Duma (Parlamento russo), Vyacheslav Volodin, secondo cui la Russia dovrebbe rispondere in maniera simmetrica al congelamento dei beni russi da parte di «nazioni non amiche», confiscando i loro beni che si trovano in Russia, ovvero le aziende. «E' giusto rispecchiare le misure verso quelle aziende in Russia i cui proprietari vengono da Paesi non amici dove misure simili sono state adottate: confiscando quelle proprietà», ha scritto su Twitter.  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA