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Strage di migranti nella Manica, almeno 31 annegati

Per Ong un "Nuovo cimitero a cielo aperto". E Johnson accusa la Francia

Di Tullio Giannotti |

«La Manica si sta trasformando in un cimitero a cielo aperto, come il Mediterraneo». E’ il grido d’allarme delle ong di fronte alla morte di almeno 31 migranti nel naufragio di un’imbarcazione di fortuna che da Calais, nel nord della Francia, cercava di raggiungere l’Inghilterra. Emmanuel Macron ha chiamato a raccolta i ministri europei proclamando che Parigi «non consentirà che la Manica diventi un cimitero». «E' una tragedia», nelle parole del premier francese Jean Castex, che ha convocato una riunione urgente per domani con i principali ministri, mentre sull'altra sponda il suo omologo Boris Johnson si è detto «scioccato, disgustato e rattristato» e rigettato la responsabilità sulla Francia, chiedendole di «fare di più» contro l’impennata del flusso di migranti verso il Regno Unito. A provocare la strage è stato l’ennesimo tentativo disperato di realizzare il sogno inglese partendo dall’inferno di Calais a bordo di quello che capita: barconi, gommoni, addirittura canoe comprate da Decathlon, la catena di articoli sportivi costretta a toglierli dagli scaffali nella regione. Fra i morti, almeno 31 avvistati a galleggiare nell’acqua da un pescatore, cinque donne e una bambina. E’ il naufragio più tragico da quando – nel 2018 – passare dalla Francia alla Gran Bretagna è diventata un’impresa quasi suicida, con la blindatura del porto di Calais e del tunnel sotto la Manica, per anni la via di fuga preferita per rifugiati e migranti. Sembra che a bordo del barcone – partito da Dunkerque – fossero stipate una cinquantina di persone in condizioni meteorologiche a dir poco avverse, sia per il mare sia per la temperatura attorno allo zero. 

Macron ha chiesto il rafforzamento immediato degli strumenti dell’agenzia Frontex alle frontiere esterne dell’Ue e una riunione urgente dei ministri europei coinvolti nella sfida migratoria: «Sarà fatto di tutto per punire i responsabili», ha promesso il capo dell’Eliseo. Castex e il suo ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, subito accorso sul posto, hanno definito i migranti «vittime di criminali passeur che sfruttano la disperazione e la miseria». Il premier, positivo al Covid e in isolamento a casa, segue «minuto per minuto» la situazione e domani presiederà una riunione di crisi dei suoi ministri principali. Si cercano ancora corpi, e in serata erano ancora all’opera tre elicotteri e tre navi da ricognizione. 

Anche Johnson ha convocato subito una riunione di crisi per affrontare l’emergenza e scoraggiare le traversate. E, in un momento difficile per i rapporti fra Londra e Parigi, non ha rinunciato a sferzare Macron affermando di «aver avuto difficoltà a convincere alcuni partner, in particolare i francesi, a fare tutte le cose che la situazione secondo noi richiede».   Prima del disastro di oggi, il bilancio delle vittime dall’inizio dell’anno era ufficialmente di 3 morti e 4 dispersi. Ma che la situazione stesse diventando esplosiva si era capito dal clima che si respira negli ultimi mesi nei campi del nord della Francia, e anche attorno a Parigi, dove gli accampamenti vengono sgomberati ma i migranti restano senza punti di riferimento sui marciapiedi, agli incroci delle tangenziali o sotto i cavalcavia. La procura, intanto, ha aperto un’inchiesta per aiuto a ingresso irregolare e omicidio colposo aggravato.   Per il prefetto della regione, Philippe Dutrieux, nel 2021 sono stati 31.500 i migranti che hanno lasciato le coste francesi diretti in Inghilterra, 7.800 quelli tratti in salvo. Un afflusso mai visto, che non ha dato segni di calo neppure con l'arrivo del freddo. Anzi, l’11 novembre si è toccato il record di persone sbarcate sulle coste inglesi, 1.185. La cifra dei primi 10 mesi, secondo Londra, è di 22.000 migranti arrivati sulle sue coste.   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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