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Ucraina, Zelensky: «Non possiamo entrare nella Nato» . Coprifuoco a Kiev e massicci bombardamenti russi

I premir di Polonia, Repubblica Ceca e Slovenia in viaggio verso la capitale ucraina, i colloqui di pace proseguono

Di Redazione |

«L'Ucraina si rende conto che non è nella Nato. Abbiamo sentito per anni parlare di porte aperte, ma abbiamo anche sentito dire che non possiamo entrarci, e dobbiamo riconoscerlo». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso online alla Joint Expeditionary Force di Londra, citato dall’agenzia Unian. 

Intanto un membro della delegazione ucraina ha annunciato la ripresa dei negoziati in videoconferenza con i russi. Il lavoro delle delegazioni russa e ucraina continua e questo «è un fatto positivo», ha commentato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, secondo quanto riporta la Tass. 

Kiev imporrà da questa sera un coprifuoco di 36 ore, annuncia il sindaco Vitali Klitschko, dopo che almeno due persone sono morte in un attacco a un edificio residenziale di 15 piani nel quartiere di Sviatochine. Il coprifuoco è previsto dalle 20 ora locale (le 19 in Italia) di oggi fino alle 7 di giovedì (le 6 in Italia) ed è stata una «decisione del comando militare», ha precisato il sindaco che ha anche invitato il Papa a Kiev. 

Il premier polacco Mateusz Morawiecki, il vice premier Jaroslaw Kazcynski e il premier sloveno Janez Jansa sono in viaggio verso Kiev. I tre sarebbero su un treno partito questa mattina dalla Polonia e diretto verso la capitale ucraina per incontrare il presidente ucraino Zelensky.   

Le armi che gli alleati occidentali forniscono all’Ucraina «in una settimana ci durano per 20 ore», per questo siamo costretti a «riutilizzare gli equipaggiamenti sottratti ai russi». Lo ha denunciato il presidente Volodymyr Zelensky rivolgendo un ennesimo appello in particolare all’Europa, in video collegamento da Kiev con i leader dei Paesi nordici e baltici della Joint Expeditionary Force radunati oggi a Londra dal premier britannico Boris Johnson. «Aiutandoci, aiuterete voi stessi», ha insistito Zelensky per poi aggiungere accorato: "Sapete di quali armamenti abbiamo bisogno, lo sanno tutti». E Johnson gli risponde: 'Zelensky ha ragione, più armi a Kiev'. 

L’aeroporto della città ucraina orientale di Dnipro ha subito una «distruzione massiccia» dopo due bombardamenti russi nella notte, hanno detto le autorità regionali. Almeno 4 persone sono rimaste uccise durante gli attacchi russi nella città ucraina di Rubezhnoye, nella regione del Lugansk, che hanno colpito e distrutto un collegio per non vedenti, un ospedale cittadino, tre scuole e altre strutture militari. Circa 350.000 persone sono ancora intrappolate a Mariupol, la città nel sud-est dell’Ucraina che è stata assediata dalle truppe russe. 

Quella sull'Ucraina è «una trattativa in salita, nonostante le aperture del presidente ucraino». Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio al termine della sua visita in Moldavia. «Zelensky ha fatto un’apertura molto chiara sia sulla Nato, sia sulla questione territoriale del Donbass e della Crimea, ma Putin sta dimostrando di non volere la pace», ha aggiunto il titolare della Farnesina, secondo cui «potremmo arrivare in Europa a 5 milioni di cittadini ucraini rifugiati».   

«L'attività dei laboratori biologici americani» in Ucraina rappresenta «una minaccia mortale per un numero enorme di civili». Lo dice il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov tornando ad accusare gli americani di preparare armi chimiche su territorio ucraino. 

Il numero di ucraini fuggiti dal paese continua a salire e sfiora la soglia dei 3 milioni. Secondo gli ultimi dati dell’Onu, dal 24 febbraio, data dell’aggressione russa, un totale di 2.952.026 rifugiati hanno attraversato il confine ucraino per cercare rifugio all’estero. 

Il Consiglio Ue ha adottato il quarto pacchetto di sanzioni contro la Russia: vietate tutte le transazioni con alcune imprese statali, previste restrizioni all’esportazione di beni e tecnologie per l’industria della difesa, per la sicurezza e per l'industria energetica. Stop all’export di beni di lusso. Confermata l’ipotesi di azioni per sospendere la Russia come 'nazione favoritè nel Wto, l’organizzazione mondiale del commerci. 

Tre giornalisti sono stati uccisi e almeno 35 feriti dall’inizio della guerra in Ucraina. Lo ha annunciato la responsabile per i diritti umani del parlamento ucraino, Lyudmila Denisova, su Telegram. «Gli occupanti stanno combattendo contro la copertura obiettiva dei loro crimini di guerra: stanno uccidendo e sparando sui giornalisti», ha sottolineato. Le tre vittime sono Viktor Dudar, colpito durante i combattimenti vicino a Mykolayiv, il cameraman Yevhen Sakun, ucciso in un attacco missilistico a Kiev, e l’americano Brent Renaud, ucciso a Irpin, nella regione di Kiev.  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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