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Niente Greta, il Nobel per la pace va ad Abiu Ahmed: chi è il premier etiope che ha fatto pace con l’Eritrea

Di Redazione |

OSLO – Il comitato norvegese del Nobel ha conferito il premio Nobel per la Pace per il 2019 al primo ministro dell’Etiopia, Abiy Ahmed Ali. Niente premio per Greta Thunberg quindi, sebbene secondo i bookmakers la 16enne attivista del clima fosse in pole position. Invece il comitato per il Nobel ha spiegato di avere premiato Abiy Ahmed «per i suoi sforzi per raggiungere la pace e la cooperazione internazionale, e in particolare per la sua decisiva iniziativa per risolvere il conflitto di confine con la vicina Eritrea».

Da molti considerato una speranza per l’Africa, il primo ministro dell’Etiopia Abiy Ahmed ha infatti dimostrato il suo coraggio politico con l’accordo di pace con l’Eritrea, una delle prime iniziative del suo governo, insediatosi nel 2018.

Combattuto fra il 1998 e il 2000, il conflitto fra i due paesi confinanti non si era poi formalmente concluso, creando forte tensione fra i due paesi confinanti. Ahmed ha scelto di accettare il verdetto dell’arbitrato internazionale del 2002 che assegnava all’Asmara il territorio conteso di Badme, aprendo la strada alla firma di un accordo di pace nell’estate 2018. L’abbraccio con il presidente eritreo Isais Afewerki e le visite reciproche nelle due capitali, la ripresa dei rapporti diplomatici e dei voli aerei fra Addis Abeba e l’Asmara hanno sollevato grandi entusiasmi, anche se la dittatura in Eritrea ha poi richiuso i confini, lasciando a metà il processo.

Scelto in parlamento dopo le dimissioni del suo predecessore Hailemariam Desalegn, Ahmed si è insediato al governo il 2 aprile 2018 promettendo di aprire “un nuovo capitolo” nella storia del paese. Ha cominciato con la liberazione di migliaia di prigionieri politici e la chiusura del carcere di Maekelawi, simbolo di anni di repressione. Poi ha sbloccato 264 siti e blog riconducibili all’opposizione. Il suo governo, che ha avviato diverse riforme economiche, comprende diversi ministri donna. Il paese ha inoltre da un anno per prima presidente donna, Sahle-Work Zewde.

L’avvento di Ahmed ha provocato una sorta di “Abiymania” in Etiopia e nella diaspora, con molti suoi compatrioti che guardano a lui come una sorta di ‘profetà e indossano magliette con il suo volto. Molti esuli hanno fatto ritorno in patria, come il quarto Patriarca della Chiesa ortodossa Abune Merkerios, che aveva vissuto per 27 anni negli Stati Uniti. Ma il processo di democratizzazione, anche in vista delle elezioni dell’anno prossimo, rimane un percorso irto di ostacoli in un paese segnato da rivalità fra le diverse etnie e dal peso dei militari nella vita pubblica. Così non sono mancati nuovi episodi di violenze etniche, mentre Ahmed è sfuggito a più di un tentativo militare di rovesciarlo o ucciderlo.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA