Pakistan, condannato a morte per aver decapitato fidanzata

Di Redazione / 24 Febbraio 2022

ISLAMABAD, 24 FEB – Un tribunale pachistano ha
condannato a morte il rampollo di una ricca famiglia di
industriali per aver violentato e decapitato la sua ragazza in
un omicidio che ha suscitato orrore e proteste, soprattutto da
parte degli attivisti per i diritti delle donne.
I fatti risalgono al luglio dello scorso anno, quando il
pachistano-americano Zahir Jaffer, 30 anni, ha aggredito Noor
Mukadam nella sua casa di Islamabad, dopo che lei aveva
rifiutato la sua proposta di matrimonio, torturandola con un
tirapugni e usando “un’arma affilata” per decapitarla.
Mukadam, la figlia di 27 anni di un ex ambasciatore, aveva
fatto ripetuti tentativi di fuggire dalla villa, ma è stata
bloccata da due membri del personale.
“Il principale imputato è stato condannato a morte”, ha detto
il giudice Atta Rabbani al tribunale distrettuale di Islamabad.
I genitori di Jaffer, Zakir Jaffer e Asmat Adamjee, sono stati
dichiarati non colpevoli di aver tentato di insabbiare il
crimine. I due membri dello staff sono stati condannati a 10
anni di carcere per concorso in omicidio.
“Sono felice che la giustizia sia stata servita”, ha detto
Shuakat Mukadam, il padre di Noor, che ha però contestato
l’assoluzione dei genitori di Jaffer.

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