Petraeus, difficile che la Nato non risponda a uso armi chimiche

Di Redazione / 12 Aprile 2022

ROMA, 12 APR – «Sì, credo che ci sia una linea rossa
che possa innescare una reazione durissima da parte della Nato,
ma starei attento a definirla. Putin ha già autorizzato in
passato l’uso di armi chimiche e sappiamo che ha armi nucleari
tattiche, ma davanti al loro uso non credo che il mondo potrà
voltare le spalle. Non posso pensare che ci saranno Paesi che a
quel punto si asterranno da un voto di condanna alle Nazioni
Unite o da un’azione contro la Russia». A dirlo, in
un’intervista a “Quarta Repubblica”, è il generale David
Petraeus, ex direttore della Cia ed ex comandante delle forze
armate in Afghanistan e in Iraq, rispondendo alla domanda se ci
fosse “una linea rossa” superata la quale “potrebbe intervenire
direttamente la Nato nel conflitto ucraino”.
Quindi, il generale fa il punto sulla guerra e avverte: «Ci
aspetta un momento molto difficile per l’Ucraina – osserva – per
la prima volta c’è un solo generale al comando dell’invasione
russa. Prima ce ne erano troppi, che litigavano con Mosca per le
risorse e le priorità, ma questo è un personaggio dai trascorsi
molto preoccupanti. Lo chiamano ‘il macellaio della Siria’ per
la sua campagna del 2016 quando bombardò e di fatto massacrò la
popolazione di allora. Temo che vedremo altre azioni come quella
della stazione del treno, già avvenuta sotto il suo comando,
dove sono morti 50 civili”.
E alla domanda se “l’invasione russa dell’Ucraina sia
giustificata dall’avvicinamento della Nato ai confini della
Russia”, Petraeus risponde: «Bisogna ricordare che in passato
alla Nato abbiamo cercato ostinatamente di coinvolgere i russi
in una serie di incontri per sedare le loro preoccupazioni. Ma
alla fine hanno preferito seguire la visione della storia
ispirata e definita da Putin, un uomo che identifica nella
dissoluzione dell’Unione Sovietica la tragedia più grande del
ventunesimo secolo».

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