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Remi Lucidi resta intrappolato al 68° piano di un edificio e precipita: così è morto l'acrobata dei selfie estremi

L'influencer francese si era introdotto clandestinamente nella Tregunter Tower

Redazione La Sicilia

31 Luglio 2023, 13:18

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Sarebbe rimasto intrappolato all'esterno dei 68° piano di un edificio ad Hong Kong e sarebbe precipitato . E' questa l'ipotesi sulla morte del francese Remi Lucidi, noto per le sue spericolate acrobazie sui grattacieli di mezzo mondo.

Lucidi, 30 anni, si trovava nel complesso della Tregunter Tower, in una zona residenziale di Hong Kong, l’esclusiva area di Mid-Levels, ed è caduto nel vuoto dopo essere rimasto intrappolato fuori da un attico. Secondo gli inquirenti, era arrivato nel palazzo in serata dicendo alla guardia giurata che era in visita da un amico al 40esimo piano. L’ultimo a vederlo vivo è stata un’addetta alle pulizie: l’acrobata bussava freneticamente sul vetro. La donna, a quel punto, aveva chiamato la polizia.

L’ipotesi investigativa è - come detto - che Remi Lucidi, noto come «Remi Enigma» sui social media, sia rimasto intrappolato sull'edificio di Hong Kong, dal quale intendeva scattare alcune dei suoi abituali selfie ai limiti, ma dove si era introdotto in maniera clandestina.

Ingresso clandestino

Secondo quanto informa il South China Morning Post, i fatti risalgono a sabato 29 luglio, intorno alle 18. Lo spericolato influencer avrebbe raggiunto la Tregunter Tower dove avrebbe detto a un addetto alla security di voler andare dall'amico al 40° piano. Tuttavia, l'agente della sicurezza ha voluto verificare la sua storia e il presunto amico avrebbe negato di conoscere Remi Lucidi. Ma in quel momento, lui, avrebbe preso di corsa un ascensore e si sarebbe diretto verso gli alti piani del palazzo.

L’ultima volta che è stato visto ancora in vita è stato alle 19.38 di sabato, secondo le autorità di Hong Kong. E’ stato in quel momento che l’addetta alle pulizie si è resa conto che Lucidi stava dando bussando alle finestre dell’attico, per cui spaventata ha chiamato la polizia. In realtà si ritiene che il trentenne stesse chiedendo aiuto, forse impossibilitato a tornare in un punto dove non rischiava di cadere. Quando gli agenti hanno potuto avere accesso all’area dell’incidente, hanno ritrovato solo la macchina fotografica con la quale Remi Lucidi immortalava le sue avventurose gesta.