La Wrangler diventa 4xe ma resta un mito

Di Dario Pennica (Direttore Sicilia Motori) / 19 Giugno 2021
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In Sicilia sino a non molto tempo indietro qualunque veicolo fuoristrada veniva genericamente chiamato… “gipp”. A prescindere da marca e modello. Retaggio, tramandato da nonno a nipote, della seconda guerra mondiale quando sull’Isola dal cielo venivano paracadutate le mitiche Willys prodotte dalla Jeep per l’esercito americano, divenendo poi – prive di parte delle insegne miltari – modelli da collezione sempre più rari.

Nella gamma Jeep erede diretta della Willys, nell’era degli sport utility e dei crossover attuale evoluzione dell’ex-fuoristrada tout court, è la Wrangler. Iconico modello del 4×4 “duro e puro” seppure con diverse versioni e allestimenti declinata – in particolare nell’attuale generazione – in funzione del potenziale utilizzo, sia in chiave urbana sia per impieghi in condizioni estreme. Nella gamma di Wrangler – i cui interni sono improntati al confort con relativa connettività avendo abbandonato da tempo lo stile spartano  – si aggiunge adesso la versione ibrida plug-in, rivelatasi una vera sorpresa nel corso della prova su strada ed in fuoristrada.

In modalità elettrica consente di percorrere sino a 50 chilometri con emissioni zero, e nel traffico cittadino si muove silenziosa e tranquilla in assoluto surplace. Quando le condizioni di viabilità lo consentono e si può viaggiare a maggiori velocità inserendo la modalità e-save entra in funzione il motore termico (2 litri benzina turbo) che funge anche da carica batteria consentendo di ottenere riserva di energia per utilizzo successivo senza ricorrere alla colonnina di ricarica. E sin qui stiamo descrivendo un “ibrido plug-in” più o meno simile agli altri già presenti sul mercato.

Dove però la Wrangler 4xe offre il massimo delle prestazioni nel fuoristrada. Agendo sugli appositi comandi per inserire dirette, bloccare o sbloccare il differenziale a seconda del fondo, “divora” letteralmente sterrato e pietraie, si tuffa ed esce dal fango in maniera imperiosa, ed il tutto non solo con giusto un filo di accelerattore perché coppia (637 Nm) e potenza (380 Cv complessivi) sono più che generose, ma in assoluto silenzio.

Procedendo nel silenzio dei boschi l’unico rumore prodotto – oltre a quello delle grosse ruote (con pneumatici da 33” su cerchi da 17” per la Rubicon la quale abbiamo svolto il nostro test ) è il leggero sibilo delle due unità elettriche. Prestazioni top e rispetto assoluto dell’ambiente. 

Pubblicato da:
Cristofaro Campagna