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Trapani Medievale ricorda Manfredi di Trinacria

Da oggi a domenica una rievocazione storica ripercorre l’ingresso in città dei reali D’Aragona a 700 anni dalla morte del quartogenito di Federico III che riposa nella Real chiesa di San Domenico

Di Mariza D'Anna |

Trapani si riscopre medievale. Dal 9 al 12 novembre accoglierà la VI edizione di una ricca manifestazione che sta allargando la sua visibilità fuori dai confini della provincia e conquistando sempre maggiori visitatori. L’idea prende spunto da un episodio accaduto in città di cui in questi giorni ricorrono i 700 anni: la morte del giovane Manfredi di Trinacria, sovrano del ducato di Atene, quartogenito, il terzo maschio, di Federico III D’Aragona, che a 11 anni, il 9 novembre del 1317, perse la vita cadendo da cavallo a Trapani. E qui venne sepolto all’interno della Real Chiesa di San Domenico a cui è annesso il grande convento, recentemente restaurato per diventare polo culturale della città, e riaperto con tutti gli onori che merita in questi giorni grazie all’associazione “Trapani: tradumari&venti” che ha ideato l’appuntamento che rievoca storicamente l’arrivo della famiglia reale aragonese e Trapani e il suo tragico epilogo.

La real chiesa di San Domenico

La Real Chiesa di San Domenico

L’evento si sviluppa in due momenti: l’8 agosto nella festività liturgica di San Domenico, patrono della Real Chiesa con la realizzazione di un villaggio medievale con accampamenti militari e civili e un raduno cinofilo – il cane e la fiaccolata sono infatti i due simboli della tradizione di San Domenico – e una sfilata nel centro storico. La rievocazione storica vera e propria si svolge ogni anno in questi giorni di novembre: il 9, per ricordare la morte dell’infante, le cui spoglie riposano in un’urna di legno decorato sul lato destro della navata, i giorni successivi fino a domenica quando viene proposta una grande manifestazione ricca di personaggi in abiti medievali, il corteo storico, gli sbandieratori, i tamburi e i musici e la rievocazione dell’arrivo a Trapani della famiglia reale con il piccolo Manfredi e il racconto della sua morte. Il gruppo medievale, ogni anno, diventa sempre più nutrito con cavalieri, guardie, musici, popolane, mercanti, castellane, fanciulli e giocolieri tutti in rigorosi abiti d’epoca che partecipano con entusiasmo a titolo gratuito ai diversi appuntamenti in programma.

Trapani medievale

La rappresentazione medievale

L’iniziativa nasce dall’impegno dell’associazione che si avvale della collaborazione e dell’impegno di soli volontari, guidata da Claudio Maltese: “Ci piace parlare poco e far parlare ai fatti – afferma il presidente – Riproponiamo per la sesta volta la manifestazione che per tre giorni animerà la città solo con i soli nostri sforzi e senza l’aiuto di contributi pubblici, un impegno di persone che credono nel progetto della storicità. Eravamo partiti con venti volontari e ora siamo un centinaio”. E tra questi, fiore all’occhiello, è il qualificato gruppo degli sbandieratori che si esibisce ed è apprezzato ormai in tutta la Sicilia. “Arriveranno per l’occasione 12 pullman – afferma ancora Malese – persone che si fermeranno anche due giorni, un modo per ospitare i turisti fuori stagione”: Quest’anno, per la prima volta, la manifestazione avrà inizio fuori dal centro storico, nella “città nuova” dove si trova il Museo regionale A. Pepoli, adiacente al Santuario dell’Annunziata: da lì venerdì partirà il corteo storico che attraverserà la città fino ad arrivare alla chiesa di San Domenico. Alle 19.45, davanti al Palazzo Cavarretta, sede del Comune, si terrà la consegna delle chiavi a re Federico III da parte del Signore della città con il gruppo medievale Monte San Giuliano e subito dopo si aprirà la manifestazione con la festa di benvenuto anima dal gruppo Tamburi di Buccheri di Siracusa. La sera seguirà uno spettacolo degli sbandieratori. Il villaggio medievale sarà aperto sabato e domenica con artigiani, mercanti e degustazioni e nella serata si terrà uno spettacolo di fuoco. Il gran corteo reale si terrà domenica (dalle 10 alle 13) con Federico III D’Aragona e la consorte Eleonora D’Angiò mentre ogni ogni giorni ci sarà la possibilità di visitare lo splendido convento con i due chiostri e la torre campanaria ottagonale.

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