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Settore delle costruzioni ad Agrigento, in dieci anni dimezzato il numero degli occupati

Di Redazione |

Dimezzato il numero dei lavoratori che operano nel settore delle Costruzioni ad Agrigento. Dal 2008 d oggi gli occupati sono scesi da 15.321 a 7.300, oltre 8mila in meno. Un calo del 52,4 per cento, una percentuale superiore alla media regionale. In Sicilia dal 2008 al 2016, gli occupati sono scesi del 44 per cento. È questo uno dei dati emersi questa mattina durante il terzo appuntamento di Edilcassa Sicilia, organizzato per celebrare il ventennale della sua fondazione. Un focus sullo stato di salute delle imprese artigiane di Agrigento, dal quale emergono dati allarmanti. In Sicilia si rileva un tasso di occupazione irregolare per il settore delle Costruzioni (ovvero il ramo Edilizia più le imprese che si occupano di installazioni) pari al 23,5 per cento: superiore di 5,4 punti rispetto al tasso di irregolarità nazionale del 15,1 per cento. Si stima che siano oltre mille le unità irregolari che prestano servizio nel comparto delle Costruzioni ad Agrigento.

Sempre sul fronte occupazione, in provincia di Agrigento nelle micro e piccole imprese con meno di 50 addetti delle Costruzioni, gli occupati sono 4.572, il 94,9 per cento dei lavoratori totali (in Sicilia le Mpi occupano il 91,5 per cento degli addetti). Sono 2.278 gli addetti nelle imprese attive artigiane delle Costruzioni ad Agrigento. Queste rappresentano il 47,3 per cento del numero complessivo di occupati nel settore e 22 per cento dei 10.338 addetti dell’artigianato della provincia. In provincia di Agrigento le Mpi con meno di 50 addetti delle Costruzioni rappresentano il 99,8 per cento delle imprese totali del settore.

“I dati che riguardano la nostra provincia fanno paura – ha detto Alfonso Russo, presidente Confartigianato Agrigento -. Non possiamo pensare che le cose cambino se non facciamo qualcosa di diverso, bisogna innovarsi e cambiare mentalità. Una strada da percorrere potrebbe essere quella di fare rete. Ma abbiamo anche bisogno del sostegno della politica che deve farci uscire dalla crisi, aiutando, a esempio, con sgravi fiscali le aziende che investono, o rendendo più accessibile l’accesso al credito”. Il calo dei lavoratori è collegato anche al crollo delle imprese artigiane delle Costruzioni. Dal 2009 le imprese artigiane sono 481 in meno (-23,8 per cento). Il calo più accentuato tra le nove province e più alto della media regionale (-19 per cento).

Nel 2016 sono 186 le imprese artigiane delle Costruzioni gestite da giovani under 35, pari all’11,8 per cento del totale. Al II trimestre 2017 le imprese artigiane dell’Edilizia sono 1.130, il 34,6 per cento delle imprese totali. Rispetto allo scorso anno si osserva una flessione del numero di imprese artigiane nel settore del -3,7 per cento. Un altro dato negativo riguarda il credito, con un crollo dei prestiti superiore al 20 per cento. A giugno 2017 nell’Agrigentino il 9,6 per cento dei prestiti alle imprese sono stati concessi alle imprese delle Costruzioni. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno i finanziamenti erogati alle imprese delle Costruzioni risultano in diminuzione del 21,5 per cento. Quasi dimezzato anche il dato che riguarda il valore aggiunto del settore che ammonta a 270 milioni di euro, pari al 7,6 per cento di quello regionale. Rispetto a quello prodotto nel 2008 (anno pre-crisi), risulta più basso di 185 milioni di euro (-40,6 per cento).

“C’è una crisi tremenda in tutta la Sicilia ma soprattutto nella nostra provincia – ha concluso oggi Francesco Giambrone, presidente Anaepa-Confartigianato Agrigento -. Il settore dei lavori pubblici qui da noi non esiste più. In passato non sono stati spesi bene i soldi della Comunità europea e adesso ne stiamo pagando le conseguenze. In tutta la provincia non si fanno costruzioni se non piccoli interventi di manutenzione”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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