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Canicattì, il Comune in bancarotta è pronto a dichiarare il dissesto finanziario

La relazione degli uffici finanziario non dà scelta all'Amministrazione. Ma l'ultima parola spetta al Consiglio comunale (che se non vota la delibera sarà sciolto)

Redazione La Sicilia

11 Febbraio 2022, 15:12

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Anche il Comune di Canicattì si avvia verso il dissesto finanziario. E' emerso nel corso della Conferenza di capigruppo consiliari convocato dal presidente del Consiglio comunale Mimmo Licata e alla quale hanno partecipato anche il vicesindaco e assessore alle Risorse Finanziarie con delega al Bilancio, Finanze, Tributi e Pari Opportunità, Patrizia Bennici, il dirigente dei Servizi Finanziari e ai Tributi, Carmela Meli, il collegio dei Revisori dei Conti e da remoto il segretario generale, Cinzia Chirieleison.

Al centro dell'incontro la relazione sulle eventuali possibilità di rimodulazione del piano di riequilibrio finanziario già predisposto un paio di anni fa.  E come ha spiegato il vicesindaco nella sua relazione sull’attuale stato delle casse comunali parrebbe da escludere qualsiasi possibilità di riadattamento del piano di riequilibrio e condurre, pertanto, alla dolorosa scelta di dichiarare il dissesto finanziario.   A confermare ai presenti che l’unica via percorribile era quella del dissesto ci hanno pensato anche sia la dr.ssa Meli e il segretario generale anche alla luce dei dati reperiti e dei risibili finanziamenti statali attribuiti al Comune di Canicattì.  Si è anche discusso della carenza del personale comunale che di fatto impedisce di accertare l'evaszione  e le riscossioni.

L'ultima parola sarà del Consiglio Comunale. Nei prossimi giorni, infatti, la dr.ssa Meli predisporrà una proposta di atto deliberativo per la dichiarazione del dissesto finanziario, che sarà presentata anche al collegio dei Revisori dei Conti per il parere tecnico.
Qualora il Consiglio Comunale non intendesse votare la proposta di deliberazione, lo stesso sarebbe soggetto allo scioglimento e sostituito da un commissario straordinario cui andrebbe il compito di approvare l’atto. Il Presidente del Consiglio, vista la delicatezza della questione e le relative conseguenze che ricadranno sulla comunità, ha chiesto "massima responsabilità a tutti, responsabilità e accortezza che, come dallo stesso asserito, sono state piuttosto blande negli anni passati e che forse oggi avrebbero evitato questa triste scelta".

Nello specifico il presidente Licata, nell’evidenziare il fondamentale ruolo del Collegio dei Revisori quali garanti della accurata verifica della situazione finanziaria dell’Ente, ha chiesto loro "maggiore e più adeguato impegno e incisività, al fine di informare correttamente il Consiglio e metterlo nelle condizioni di poter decidere con la necessaria consapevolezza".  

Il dissesto comporterà l'aumento al massimo delle tariffe e delle aliquote delle tasse e dei tributi comunali, ai creditori del Comune potrà essere liquidato solo il 30% del dovuto e non più il 90% come invece concedeva il piano di riequilibrio.