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Roberto Nava: «Ecco quali sono gli ostacoli all’acquisto dell’Akragas»

Di Fabio Russello |

Roberto Nava non è sparito. C’è ed è ancora intenzionato a rilevare le quote dell’Akragas. Ma ci sono una serie di “se” e di “ma” che rendono, almeno è questa l’impressione, difficile che si giunga ad una conclusione positiva per tutti. Per lui, per l’Akragas e per i tifosi. Riusciamo a parlare con lui – dopo diversi tentativi – al cellulare. Lui si trova in Svizzera, e la telefonata dura in tutto 32 minuti. Ecco che cosa ha detto e qual è la sua verità.

– Roberto Nava, ma questo affare si fa o no?

«Si fa, ma a determinate condizioni»

– E quali sono le condizioni?

«Le condizioni sono sempre quelle e sono contenute nella lettera di intenti inviata il 9 novembre scorso. Contiene la mia volontà di prendere il club rilasciando una fidejussione da 600 mila euro anche per la copertura di alcuni debiti. E nella lettera si parla solo di debiti e non di crediti. La mia lettera è molto chiara, perché parla di debiti con i fornitori e con l’erario. E’ una operazione abbastanza importante e onerosa».

– Però alla fine l’affare non si fa mai, perché?

«Ho chiesto un partner finanziario locale che conceda una linea di credito anche per effettuare un mercato adeguato e la banca (la Banca Sant’Angelo, ndr) ha detto sì. Sono molto chiaro fin dall’inizio. Io però pago i miei stipendi e non quelli degli altri. Ora, nel frattempo, sono venuto a conoscenza che ci sono anche dei crediti».

– Ma allora la situazione è del tutto bloccata.

«Non proprio. Alessi ha detto “Nava ha ragione”. Se mi parlate di Alessi vi dico giù il cappello. Il problema è Giavarini che dice che regala. Non regala un bel niente. L’Akragas la si compra alle condizioni di un mese e mezzo fa. Io ho un imprenditore, che è un mio amico, che ci fa l’impianto di illuminazione e ce lo fa pagare a piccole rate. Dai conti fatti con le garanzie bancarie ho saputo che con quei soldi sono stati pagati debiti fatti in serie D. Che c’entro io con la serie D?»

– Ma se si intende fare un investimento così oneroso, come si fa a credere che il problema siano davvero le poche decine di migliaia di euro per gli stipendi tenuto conto che la Lega versare un sacco di soldi nel 2018?

«E’ vero, ma i debiti di Giavarini non li pago. E’ un muro contro muro, dice che regala, ma cosa regala? Io sono pronto ad accollarmi i debiti e faccio l’impianto di illuminazione. Io non ce l’ho con Silvio. Ora Alessi ragiona con la sua testa. E vi dico che per gli stipendi non ci dovrebbero essere problemi. La lega ha versato dei soldi e con quello che mette Alessi, per onorare i patti sociali, tutto dovrebbe essere coperto. Gli stipendi di settembre e ottobre vanno pagati con la vecchia società. Io, anche se non dovrei, sono pronto a pagare quelli di novembre e dicembre».

– I margini per un accordo ci sono?

«Ci sono dipendenti che aspettano lo stipendio. Perché dovrei pagarli io che vengo dalla Svizzera. Noi e i miei soci lavoriamo da due mesi, c’è anche un mio amico che vuole collaborare con me perché ha interessi commerciali. Ma non veniamo ad Agrigento per pagare i debiti di uno di Licata. Non puoi fare milioni di euro di debiti e poi dici che regalo. E fa pure ultimatum? A me ultimatum non ne fa nessuno. Chiamatela come volete. Questione da bambini? Da asilo? Va bene. Ma se hai firmato paghi. Insisto sono pronto a sostituire Silvio Alessi nella fidejussione da 350 mila euro, mi accollo 800 mila di debito con l’Erario, pago i dipendenti, faccio l’illuminazione e garantisco l’azienda. Appena apriamo il cantiere vado da Gravina e gli vado a dire che dobbiamo tornare a giocare ad Agrigento e che andiamo a Siracusa solo per le serali. Se necessario siamo pronti a fare un ricorso al Tar. Ma siamo pazzi che per due partite serali non danno la deroga? Ma se faccio i lavori la deroga ci spetta».

– Tutte belle parole. Che restano però sogni. Come si convince Giavarini?

«Secondo me per evitare il putiferio, mette quanto deve mettere, ci maledice in tutte le lingue del mondo, ma noi saremmo a posto. E siccome noi siamo per bene, ci facciamo certificare i crediti dalla Lega e li cediamo alla banca, per avere una ulteriore linea di credito e la stagione la finiamo alla grande. Ma io non pago i disastri fatti da altri. Silvio ha onorato i suoi impegni, i soldi in banca ci sono, ora resta solo il problema Giavarini. Io ho preso un impegno e lo faccio, garantisco in banca per l’Akragas. Il mio irrigidirmi ha portato Silvio Alessi a ragionare. Giavarini ha dato la procura a vendere? Sì, prima a Caponetto, poi ad Alessi, domani a Walt Disney? Silvio Alessi ha dimostrato di amare l’Akragas rispetto ad altri e per me può anche restare a fare il presidente. Qui le quote non contano. Tutti devono sapere che Silvio fa fatica e che va rispettato».

Chiudiamo gli occhi e allora sogniamo. Nava e Giavarini si mettono d’accordo e dal 3 gennaio si apre il mercato. Che succede?

«Andidero e Rosso sanno perfettamente che cosa c’è da fare. Anzi è già tutto fatto. Prendiamo due attaccanti, due centrocampisti e un difensore. E ci salviamo. Anche perché se retrocediamo non abbiamo fatto nulla».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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