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Agrigento, niente mensa scolastica: «Il Comune è senza soldi, il cibo portato da casa»

Caos negli istituti cittadini. Alcuni dirigenti autogestiscono il servizio. L’assessore Proto: «Senza bilancio non si può fare»  

Fabio Russello

28 Ottobre 2022, 13:32

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Il caso limite è quello di una materna di San Leone dove dal 3 novembre partirà il tempo prolungato senza che vi sia un servizio di mensa attivo. 
E quindi o i genitori, lasciando il lavoro portano da mangiare ai propri bambini entro le 12, oppure i piccoli dovranno restare a digiuno fino alle 16. O, volendo, c’è la soluzione da mettere in cartella alle 8 del mattino con i bimbi che a pranzo potranno mangiare solo panini.
Ce n’è abbastanza per far gridare allo scandalo se non fosse che molte scuole – come ammette candidamente l’assessore comunale alla pubblica istruzione Valeria Proto – si sono organizzate con degli esercenti per far arrivare dei pasti caldi durante la pausa pranzo. E questo in barba alla economia di scala e con i genitori (quelli che possono) che devono pagare una cifra non certo irrisoria per far mangiare i propri figli. 
Tutto questo perché ad Agrigento non è partito il servizio di mensa scolastica. E, come spiega sempre l’assessore Proto che, va detto a sua parziale discolpa, è l’ultima arrivata nella Giunta, non potrà partire fino a quando non ci sarà un bilancio per capire quale potrà essere la partecipazione del Comune alla quota pasto e soprattutto capire se bisognerà fare un nuovo bando per il servizio o se si potrà prorogare quello che c’era già o se le scuole dovranno organizzarsi singolarmente (con i costi destinati così a salire e con il rischio che siano le fasce più deboli a pagare il prezzo più alto).

La questione dei ritardi e del mancato avvio del servizio – nonostante le scuole per conservare le ore del personale e per non tagliare posti di lavoro abbiano confermato il tempo prolungato – è stata sollevata dal Codacons e da Giuseppe Di Rosa che nei giorni scorsi aveva anche organizzato un sit in di protesta. Questione che è stata anche rilanciata dal consigliere comunale ed ex sindaco Lillo Firetto. 
«Le famiglie – ha spiegato Di Rosa – hanno chiesto ed ottenuto un incontro con l'Amministrazione rappresentata per dall'assessore Valeria Proto e durante l’incontro purtroppo, è stato evidenziato che l'Amministrazione al momento non ha nessuna economia nel capitolo di bilancio per sostenere la spesa delle famiglie agrigentine e che – ha detto ancora Di Rosa – sta spasmodicamente cercando di reperire somme necessarie».
Il Codacons ha detto sulla questione ci sarà un altro incontro nei prossimi giorni, ma è stato lo stesso assessore Proto a spiegare che, senza bilancio, non è possibile avviare alcun servizio: «Nei prossimi giorni - ha detto il capo della Pubblica Istruzione a Palazzo dei Giganti – l’assessore al Bilancio mi darà quanti soldi saranno disponibili, solo a quel punto potremo avviare le procedure. Ma ricordo che comunque – ha detto ancora l’assessore Valeria Proto – non è un servizio che il Comune deve offrire obbligatoriamente. Ma confermo che abbiamo la volontà di farlo».