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Controlli blandi sul servizio idrico offerto da Girgenti Acque, perquisizioni all’Ato di Agrigento

Di Redazione |

Su disposizione della procura della Repubblica di Agrigento, personale del Nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza e del Nucleo operativo ecologico dei carabinieri di Palermo hanno effettuato oggi una perquisizione presso gli uffici dell’Ato (Autorità territoriale ottimale), l’ente chiamato a sovrintendere alla corretta gestione delle risorse idriche da parte della Girgenti Acque S.p.A.

I militari hanno sequestrato diversi documenti, in esecuzione di un decreto emesso dai pm Salvatore Vella, Alessandra Russo e Paola Vetro nell’ambito dell’inchiesta tuttora in corso, e che recentemente ha visto finire sotto indagine una settantina di persone tra amministratori, politici, funzionari e perfino l’ex prefetto Nicola Diomede, costretto a dimettersi proprio a seguito del suo coinvolgimento.

Un’inchiesta, quella coordinata dal procuratore capo Luigi Patronaggio, che ha visto finire sotto indagine anche diversi esponenti politici, accusati di «voto di scambio» nell’ambito di presunti favori nelle assunzioni di alcuni dei dipendenti dell’ente. Tra le ipotesi di reato: associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, truffa, ricettazione, reati ambientali e false comunicazioni societarie.

La Procura ipotizza irregolarità nella vigilanza che l’Ato idrico avrebbe dovuto fare sul servizio idrico gestito da Girgenti Acque COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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