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La reliquia di Rosario Livatino a Roma, l'omaggio del presidente della Camera Fontana

Redazione La Sicilia

17 Gennaio 2023, 14:51

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Rosario Livatino «era uno di quegli eroi nascosti che tutti i giorni nel nostro Paese combattono contro la illegalità. La sua intercessione protegga la Camera e le Istituzioni dello Stato e tutti quelli che ogni giorno incontrano difficoltà». Lo ha detto il presidente della Camera Lorenzo Fontana all’arrivo, a Vicolo Valdina delle reliquie del Beato Rosario Livatino, il magistrato ucciso dalla mafia che è l'unico giudice ad essere stato elevato all’onore degli Altari.

«È stato un martire della Giustizia e per noi è un dovere ricordarne la figura e l’esempio», ha concluso Fontana. Fontana considera significativo che alla Camera si ricordi Livatino «proprio all’indomani della cattura, dopo 30 anni di latitanza, di Matteo Messina Denaro». 

«La sua fede e il suo impegno nel lavoro hanno delineato una personalità la cui testimonianza è di fulgido esempio per tutti. Livatino si era posto, anche in occasioni pubbliche, il problema del rapporto fra fede e diritto. E lo aveva risolto riflettendo lungamente e in profondità su ciò che, da una parte, insegnano le Sacre Scritture e che giunge a noi dalla tradizione cattolica e, dall’altra, su quelli che sono i doveri e la deontologia di un magistrato. 'Compito del magistrato - così ebbe a dire in una conferenza sul tema - non deve essere solo quello di rendere concreto nei casi di specie il comando astratto della legge, ma anche di dare alla legge un’anima, tenendo sempre presente che la legge è un mezzo e non un fine. Di qui anche la consapevolezza in lui, forte dei limiti del legalismo e del formalismo giuridico, della necessità di integrare con un "supplemento d’anima» il momento tecnico e meccanico dell’applicazione del diritto».

«Quello che Livatino aveva in mente, l’ideale che ha permeato tutta la sua vita, spezzata da mani assassine, era quello di un diritto serio e rigoroso, ma improntato ai valori dell’humanitas, che a lui derivano direttamente dal personalismo cristiano e dalla sua formazione cattolica. Il processo di beatificazione di Rosario Livatino, conclusosi due anni fa, consegna alla Storia il primo beato magistrato. Egli, come ha detto Giovanni Paolo II, fu un martire della giustizia e in quanto tale anche della fede. Ricordare queste personalità, soprattutto alle giovani generazioni, è un dovere civico e morale. Così come è un dovere non dimenticarne l'insegnamento e trasmetterne i valori di cui sono portatrici», conclude il presidente della Camera.