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Lampedusa, traffico di cocaina: scattano 4 misure cautelari

Il blitz scattò la notte del 19 luglio scorso con un provvedimento di fermo eseguito dai carabinieri nei confronti di 11 indagati

29 Gennaio 2024, 19:33

tribunale-agrigento

Nel luglio scorso erano stati scarcerati dopo che il Gip del Tribunale di Agrigento, Micaela Raimondo, non aveva convalidato il provvedimento di fermo. A distanza di sei mesi da quella decisione, 4 degli 11 indagati coinvolti nell’operazione “Zefiro”, l’indagine che ha fatto luce su un vasto traffico di cocaina, sono stati raggiunti nuovamente da misure cautelari. Accolto il ricorso presentato dalla Procura di Agrigento. I provvedimenti sono stati notificati agli interessati dai carabinieri del Comando provinciale della Città dei templi. In carcere è finito Antonino Di Maggio, 59 anni; agli arresti domiciliari Vincenzo Barbera, 30 anni e Giovanni Blandina, 90 anni; sottoposto all’obbligo di dimora Vincenzo Alessio Lo Verde, 34 anni. I quattro sono difesi dagli avvocati Salvatore Penna Tirinnocchi, Fabio Quattrocchi e Vincenzo Caponnetto. L’impianto accusatorio ha retto interamente. Per il giudice, infatti, sussistono «gravi indizi di colpevolezza in relazione alla posizione di ciascuno degli indagati».

L’operazione “Zefiro”, coordinata dal procuratore aggiunto Salvatore Vella e dal sostituto procuratore Giulia Sbocchia, scattò la notte del 19 luglio scorso con un provvedimento di fermo eseguito dai carabinieri nei confronti di 11 indagati. L’indagine è la naturale prosecuzione dell’attività investigativa “Levante” che due anni fa portò al fermo di altrettante persone. L’inchiesta non soltanto ha ridisegnato la centralità di Lampedusa sulla mappa del traffico di cocaina ma ha svelato anche il ruolo di alcuni pescherecci che, oltre a pescare gamberi, pesce spada e sarde, hanno portato sulla terra ferma chili e chili di polvere bianca. E l’attività investigativa, che già aveva registrato un primo sussulto con il sequestro di venticinque panetti di cocaina, non si è fermata. Anzi, è proseguita arricchendosi di ulteriori nuovi elementi. A partire dal quantitativo di droga rinvenuto in mare. Non uno ma ben due carichi, per un peso complessivo di quasi 200kg, pescati in acqua. Non uno ma ben quattro indagati che hanno deciso di collaborare e fornire indicazioni utili sul vasto traffico di stupefacenti.