Notizie Locali


SEZIONI
Catania 12°

Agrigento

Con la mamma di Camillo Negroni, Finù Cannella realizza il suo sogno

Di Gaetano Ravanà |

Fina Cannella, 48 anni di Prizzi, centro al confine tra le province di Palermo e Agrigento, ha riscosso un enorme successo ad una delle competizioni più importanti per chi pratica la professione di barman. Al Campari Competition, su 1550 iscritti, solo in 420 si sarebbero qualificati e, Fina, Finù per gli amici, è riuscita nell’impresa nella cornice di Catania.

Nel centenario del Negroni, la Campari ha indetto questo concorso che ha subito suscitato l’interesse dei barman italiani. Il concorso imponeva ai partecipanti un twuit sul negroni, ossia un tocco personale ad un cooktail già esistente. Finù ha inviato l’Ada’s Elisir, che nasce dal nome della mamma che diede i natali a Camillo Negroni, l’ideatore del famoso cooktail.

“Mi sono permessa di apportare una variante per come imponeva il regolamento – dice la diretta interessata – In particolare, il cooktail è stato realizzato con il bitter Campari, gin, brancamenta, sciroppo al gelsomino, angostura e soda water. In un mixing glass pestare leggermente una fetta d’arancia e un di limone con mezzo cuicchiaino di zucchero di canna bianco e 5 dash di angostura, aggiungere ghiaccio e tutti gli ingredienti. Miscelare bene e filtrare in una coppa ghiacciata spruzzata di essenza al bergamotto. Completare con il velluto al Campari e all’arancia. Nella lettera che ha accompagnato la mia ricetta ho scritto alla commissione che dietro ad un drink c’è quasi sempre la presenza di una donna. Un drink, d’altronde, è una donna da corteggiare, una da attendere, una da contemplare, una donna a cui pensare. Si direbbe che in qualche forma, di fronte al bancone ci sia sempre una presenza femminile. Anche nelle mani e negli spunti creativi di chi come me ama questo lavoro, mi piace pensare che ci sia sempre un fondo di ispirazione femminile. E’ in virtù di questo, ho voluto onorare questo centenario, onorando la figura femminile per antonomasia, la mamma. Se non ci fosse stata mamma Ada, noi non avremmo mai gustato un Negroni”.

Fina, o meglio Finù Cannella, parla poi del concorso di per se.

“Qualcuno – dice – mi aveva detto che la Campari Competition sarebbe stata un’esperienza bellissima. Come dargli torto. Organizzazione impeccabile, dal primo all’ultimo ti fanno sentire a tuo agio, anche se la tensione che porti dentro è altissima. Giudici molto preparati e giudizi a parer mio perfetti. Si impara molto e, competere con tanti molto più bravi di te è da stimolo per fare sempre meglio. Una esperienza quindi che rimarrà indelebile nella mia mente”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

Di più su questi argomenti: