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Il sogno di Peppino Impastato in una terra libera dalla mafia

Di Redazione |

 “La mafia è una montagna di merda”: queste le parole di Peppino Impastato, giovane siciliano che ha combattuto la mafia in un piccolo paesino della provincia di Palermo chiamato Cinisi. Da lì nasce l’idea di un tour nelle scuole per far conoscere ai più giovani la figura di Peppino: schiena dritta, attaccato ai veri valori e innamorato della sua terra.

I primi due appuntamenti, che prevedono la proiezione del film “I Cento Passi” di Marco Tullio Giordana e il successivo incontro-dibattito con l’attore Tony Sperandeo presentato dalla ex Iena Riccardo GaZ, sono in programma martedì 18 dicembre alle 9 al Polo Universitario di Agrigento e mercoledì 19 dicembre alle 9 al teatro Sociale di Canicattì.

Il primo istituto scolastico a sposare il progetto “Scuola e legalità” è stato Euroform, la scuola dei mestieri capace di offrire un percorso formativo al termine del quale i ragazzi potranno immediatamente inserirsi nel mondo del lavoro. Un concetto davvero innovativo di scuola superiore, accessibile a tutti perché gratuita, con una squadra di docenti che punta a fornire ai ragazzi una qualifica professionale altamente specializzata in molteplici settori, per assecondare le esigenze di un mercato in costante evoluzione.

I ragazzi, prima delle vacanze di Natale, avranno l’opportunità di vivere un momento di crescita e di sensibilizzazione ripercorrendo la vita, le azioni che smuovono le coscienze, le speranze di cambiamento che Peppino Impastato portava avanti con straordinario coraggio. Tutto questo con la testimonianza diretta di un attore cinematografico e televisivo dall’indiscutibile carisma.

Tony Sperandeo, nel film, interpreta il personaggio di Don Tano Badalamenti, il boss del paese ritenuto il mandante dell’omicidio di Impastato. Per questo ruolo Sperandeo ha vinto il David di Donatello come miglior attore non protagonista.

A moderare l’incontro sarà Riccardo GaZ, conduttore radio/tv, autore di cortometraggi, ex Iena di Italia Uno.

Si parlerà di legalità e di lotta alla mafia come devianza comportamentale prima di tutto. La prevaricazione, la prepotenza, il bullismo sono da considerarsi, infatti, l’anticamera del modo di pensare mafioso.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA