25 dicembre 2025 - Aggiornato alle 01:55
×

Agrigento per tre giorni capitale dell'endocrinologia

Dall'8 al 10 maggio esperti a confronto in due importanti convegni dall'alto valore scientifico

Rita Baio

06 Maggio 2025, 18:57

endocrinologia1

“Le endocrinopatie: aspetti clinico/pratici e terapia” è il tema del convegno in programma dall’8 al 10 maggio all’hotel Kaos ad Agrigento, al quale si affianca la prima edizione del congresso nazionale Endo-community Crew. I due importanti appuntamenti scientifici sono stati presentati nel corso di una conferenza stampa, svoltasi nella sede di Omceo Agrigento, e presenziata da diversi esponenti del mondo sanitario dell’Agrigentino. Durante il convegno, al quale parteciperanno oltre 150 specialisti provenienti da ogni tutta Italia, si affronteranno diverse patologie che con l’Endocrinologia hanno molto da spartire. Come ha sottolineato Santo Pitruzzella, presidente Omceo Agrigento, infatti, “si tratta di un lavoro interdisciplinare che racchiude diverse figure mediche e sanitarie”. A questo, si aggiunge anche “l’invecchiamento della popolazione – ha spiegato Giovanni Calcara, vicepresidente provinciale Fimmg – dal quale consegue la gestione della cronicità, uno dei maggiori problemi della sanità, ed è quindi indispensabile l’interazione tra medici del territorio e dell’ospedale per raggiungere la capillarità territoriale”. Un impegno che coinvolge diverse figure “che lavorano insieme – ha aggiunto Giovanni Galluzzo, presidente Amdea – ed è proprio l’impegno di tutti che ci permette di far tutto nel migliore dei modi”.

Al convegno si affianca la prima edizione di Endo-community Crew “con tanti specialisti e figure sanitarie che si confronteranno – dettaglia il dottore Filippo Montalto, responsabile scientifico del congresso insieme con i dottori Leonardo Russo e Giovanni Galluzzo – in modo da apportare una significativa crescita all’ambito sanitario”. E d’altronde “l’interdisciplinarietà tra le figure sanitarie – ha sottolineato Alessandro Pitruzzella, presidente dell’Ordine dei biologi – è, per il paziente, il migliore risultato”. In questo contesto, si inserisce anche la figura dell’infermiere che ha “un ruolo importante nelle diverse patologie – ha ribadito Salvatore Pantalena, segretario dell’Ordine delle professioni infermieristiche – come, ad esempio, nella Diabetologia di tipo 1 e 2. Sappiamo come il territorio stia evolvendo dal punto di vista assistenziale e l’infermiere di famiglia in questo contesto, assume un ruolo fondamentale”. “Insieme, dunque, nell’interesse del paziente” ha concluso il sindaco Miccichè. Ciò nonostante, di Endocrinologia se ne parla molto poco. Qual è la situazione territoriale nell’Agrigentino? Lo abbiamo chiesto a Leonardo Russo.

“Sostanzialmente il problema nasce dai numeri. Parliamo di patologie a elevato impatto sociale, basti pensare che la patologia diabetica, ad esempio, è presente in circa l’8-10 per cento della popolazione. L’Asp sta facendo un grande sforzo nell’implementare il servizio di Diabetologia ed Endocrinologia ma sicuramente occorre porre ancora più attenzione perché i numeri sono in costante e progressivo incremento. Anche l’obesità, così come diverse patologie che interessano l’ambito ginecologico, sono connesse all’Endocrinologia. È chiaro, dunque, che c’è la necessità di una adeguata presenza e strutturazione sul territorio”.

“L’Asp fa fronte all’assistenza territoriale - dice Ettore Marchica, direttore delle Cure primarie dell’Asp - incrementando il numero delle ore di specialistica ambulatoriale. I poliambulatori sono oggetto di una fase di ristrutturazione strutturale secondo le linee del Dm77 e saranno anche meglio attrezzati e idonei. A questo segue il rinnovo del parco tecnologico con l’adeguamento alle nuove tecnologie che ci consentono di monitorare a domicilio i pazienti. Non soltanto riferendoci ai pazienti allettati, ma anche a coloro che sono inseriti in un contesto ordinario e ad esempio, come per il diabete, hanno dei device che monitorano costantemente l’andamento della glicemia. Ma questo è solo uno dei primi passi perché continueremo a lavorare con il dipartimento di Prevenzione per quanto riguarda l’attività di riduzione dei fenomeni di obesità e delle patologie non ancora conclamate. Con i medici di famiglia stiamo portando avanti un percorso di proattività che consente di valutare anticipatamente i pazienti in apparente buona salute che non vanno dal medico di famiglia e per i quali è necessario fare una valutazione della familiarità, dell’ambiente che può causare nuove patologie”.