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Migranti, Sea Watch dissequestrata: stop a braccio di ferro dopo sbarco

Di Redazione |

Agrigento – Il procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella, e il pm Cecilia Baravelli hanno dissequestrato la nave «Sea Watch» che era stata al centro di un braccio di ferro fra magistratura e governo dopo lo sbarco, lo scorso 18 maggio a Lampedusa, di 47 migranti salvati in acque libiche. Una volta conclusi gli accertamenti e in seguito al dissequestro la nave della Ong potrà lasciare il porto di Licata (Ag). I pm hanno ritenuto, infatti, cessate le esigenze probatorie.

Il provvedimento, subito esecutivo, è stato notificato anche agli avvocati dell’unico indagato, il comandante della nave Arturo Centore al quale si contesta il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

«Da questo momento la Sea Watch 3 è libera e ci prepariamo a tornare il prima possibile in mare dove nei giorni scorsi e in queste ore sono numerose le notizie di persone in difficoltà, alcune ostaggio in mezzo al mare senza l’indicazione del porto sicuro». Lo dice la portavoce di Sea Watch, Giorgia Linardi. «Le persone – spiega Linardi – continuano a partire e ad essere in difficoltà in mare ed è nostro dovere e responsabilità essere lì. Auspichiamo di ritornare in mare insieme alle altre navi delle ong ed insieme agli assetti militari che prima di noi hanno soccorso centinaia di migliaia di vite umane. Speriamo che ciò possa essere fatto ancora e non osteggiato dal Governo. Il Governo – aggiunge – si deve astenere da diffamazioni senza alcuna base legale». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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