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Uccise marmista a Cattolica Eraclea, pena confermata in Appello

Ventiquattro anni di reclusione sono stati inflitti a Gaetano Sciortino per l'omicidio di Giuseppe Miceli

Redazione La Sicilia

13 Maggio 2025, 18:48

Tribunale-di-Palermo

Confermando la sentenza di primo grado, la Corte d’Assise d’Appello di Agrigento ha condannato a 24 anni di reclusione Gaetano Sciortino, operaio di Cattolica Eraclea. Era accusato di avere ucciso, il 6 dicembre 2015, il marmista Giuseppe Miceli, ritrovato cadavere all’interno del suo laboratorio.
Il pronunciamento odierno scaturisce dalla ripetizione del precedente processo d’appello, nel quale l’imputato era stato assolto. La procura generale impugnò quella sentenza in Cassazione, ottenendo l’annullamento con rinvio della sentenza e la ripetizione del giudizio. Miceli fu ucciso con due colpi sferrati con oggetti contundenti, in particolare alcuni attrezzi da lavoro ed un’'acquasantiera in marmo, che lo colpirono alla testa. L’imputato si è sempre proclamato innocente. Le accuse si basarono, tra l’altro, anche sul ritrovamento, nei pressi del luogo del delitto, di una scarpa la cui impronta, secondo i carabinieri del Ris, sarebbe stata compatibile con quella rilevata vicino al cadavere. Secondo gli investigatori l'omicidio maturò a seguito di una rapina finita male.