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Nuove aziende agricole. E’ caccia all’acquisto di terreni in provincia di Agrigento

Di Gaetano Ravanà |

Sarà che pian piano si sta riscoprendo l’importanza dell’agricoltura, sarà per i cospicui finanziamenti europei che aiutano e, non poco, le nuove realtà imprenditoriali agricole, fatto sta che in provincia di Agrigento, sempre più persone si rivolgono alle agenzie immobiliari perché interessate all’acquisto di grandi appezzamenti di terreno, incolti o anche coltivati.«Negli ultimi tempi la domanda, in effetti, è aumentata sensibilmente – dicono Antonino e Carmelo Cuschera di Vero Affare – Il problema è che nel capoluogo e zone limitrofe, non ci sono grandi appezzamenti di terreno da potere trasformare in aziende agricole. Questo genere di terreni, di grandi estensioni si trovano specialmente nella zona del licatese (Ravanusa, Campobello di Licata, Palma di Montechiaro). Di sicuro aiutano i contributi, molti dei quali a fondo perduto dell’Europa, ma la maggior parte della gente lo fa per avere un reddito certo, per evitare di emigrare, magari dare un futuro ai propri figli. Abbiamo ricevuto richieste di rilevare delle aziende agricole avviate, ma in questo caso, non ci sono quasi risultati da potere conseguire. Oggi chi ha un’azienda agricola intende continuare ad operarci».Ma quali sono i prezzi dei terreni agricoli?«Si va da un minimo di 4mila ad un massimo di 60mila euro. Dipende molto dalla zona ma anche dalla produttività. Nelle zone pregiate il prezzo si mantiene molto alto per via di vigneti o uliveti».Nelle zone a ridosso del capoluogo, dove si paga tanto?«Nelle contrade Burraiti e Misita, poco fuori dal Villaggio Mosè – rispondono Antonino e Carmelo Cuschera – poi, nella zona del licatese dove ci sono molte produzioni, dove i terreni sono feritili. Discorso diverso per i terreni cosiddetti marginali dove si arriva a spendere 4-5mila euro ad ettaro. Comunque è un mercato fiorente, gli affari sono considerevoli proprio perché c’è grande voglia di mettersi in proprio, di potere svoltare senza tuttavia lasciare la propria terra. Ma d’altronde, gli esperti lo dicono senza tanti giri di parole, sempre più gente, in tempi brevi tornerà a coltivare la terra».

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