14 dicembre 2025 - Aggiornato alle 20:59
×

Agrigento, rinasce l'ex carcere di San Vito

Tra i progetti della Capitale della Cultura le visite di Diodoros

Laura Valentini

19 Luglio 2025, 12:45

San Vito

Un carcere costruito nella sede di un convento nato nel 1432 per volontà del Beato Matteo Cimarra, poi convertito in penitenziario nel XIX secolo e rimasto tale fino al 1996, come testimoniano i locali adibiti a uso comune dei detenuti, quali le docce, il parlatorio e poi le celle e il camminamento aereo esterno dove si svolgevano le ronde delle guardie: oggi, dopo quasi trent'anni di abbandono, l’ex carcere di San Vito ad Agrigento torna a vivere nel segno dell’arte trasformato in un nuovo centro di innovazione culturale e lo fa con tre progetti sostenuti da Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025 e dedicati a tre territori teatri di conflitto, Palestina, Colombia e Haiti. All’arrivo il visitatore è accolto dal rintocco incessante e ritmato dell’acciaio sulle sbarre delle celle, una campana di disperazione che fa da colonna sonora incessante al primo impatto con l’ex penitenziario il cui recupero è stato avviato dalla Farm Cultural Park a cui l'Agenzia del Demanio ha affidato lo spazio in uso temporaneo per tre anni.

Appena si varca l’ingresso, l’installazione che rimanda alla tragedia del popolo palestinese sotto il titolo 'Non lascerò mai la mia casa VIVO', è preceduta da tre gigantografie che illustrano gli insediamenti arabo-israeliani in Palestina da prima della Nakba (esodo forzato degli arabi) ad oggi mentre le foto di com'era e com'è ora Nazareth sono visibili in una cella a parte: in un’altra un muro di mattoni costruito a mò di labirinto che il visitatore è chiamato a percorrere anima il progetto firmato dai palestinesi Raza Zoubi Zeidani e Daher Zeidani. E poi, dove un tempo era il cortile dell’ora d’aria, oggi c'è una vasca d’acqua che riflette il cielo. Ancora foto, memoria, ricordi, una foresta urbana che abbraccia un antico portale barocco, progetti di giovani creativi tra le mura sbreccate che accolgono i padiglioni di Countless Cities - La Biennale delle Città del Mondo, dedicati a Nazareth, Medellin, e Haiti: è il progetto di Andrea Bartoli e Florinda Sajeva, i creatori della Farm di Favara, il progetto di museo d’arte 'diffusò di arte contemporanea e residenza per artisti fondato quindici anni e che ha restituito a nuova vita sette piccoli cortili dove sorgono palazzine in stile arabo oggi coloratissime nel centro storico di Favara, a pochi chilometri da Agrigento. Il progetto di Agrigento 2025, nato in collaborazione con il Comune, il Parco della Valle dei Templi e la Soprintendenza dei Beni Culturali, guarda all’eredità sul territorio e non al singolo evento: oltre alla manutenzione del giardino monumentale di Villa Genuardi - un parco urbano che colleghi nel verde la città antica e quella moderna - si lavora anche al recupero dell’ex auditorium d Aragona, una delle tante «incompiute" siciliane.

E, ancora, tra le realtà di valorizzazione del territorio, un posto a sé lo merita il progetto Diodoros che mira al recupero della biodiversità presente nei 1300 ettari del Parco Archeologico e e paesaggistico della Valle dei Templi, tutelato dall’Unesco. Il marchio registrato Diodoros è un omaggio a Diodoro Siculo, storico greco nativo di Agyrion (odierna Agira)e autore della Biblioteca Historica. Attraverso un rapporto concessorio i terreni demaniali all’interno del Parco, liberi da scavi o ritrovamenti archeologici, vengono concessi ed affidati ad aziende dall’alto profilo produttivo, perché custodiscano, censiscano e conservino il patrimonio arboreo esistente ed in via di estinzione. In occasione di Agrigento Capitale della cultura ogni venerdì, Casa Diodoros (quartier generale del progetto in un casale ristrutturato non lontano dal Tempio della Concordia) si è trasformatp in un luogo d’incontro dove produttori agricoli, turisti e comunità locale si uniscono per laboratori interattivi e narrazioni culturali guidate da archeologi ed esperti intrecciando biodiversità e patrimonio storico della Valle dei Templi.