Relitto israeliano a Lampedusa, ipotesi satellite o serbatoio. Il sindaco: «Nessun allarmismo»
Avvistato da un peschereccio, è intervenuta la guardia costiera
Un relitto cilindrico metallico di circa 5 metri, con un diametro di un metro e mezzo, è stato avvistato ieri pomeriggio a circa 8 miglia da Capo Ponente, fra le isole di Lampione e Lampedusa, dal motopeschereccio Andrea Doria. Fatta la segnalazione, è intervenuta una motovedetta della guardia costiera. Sulle fiancate laterali del relitto risulta un logo stilizzato, della space administration israeliana (Minhalat HaHalal), che fa parte del ministero della Difesa e si occupa dello sviluppo di missili balistici e satelliti, e una scritta ebraica. I controlli effettuati fino a ieri sera hanno escluso la presenza di tracce di materiale esplosivo e radioattivo. Potrebbe trattarsi del residuo di un satellite o il serbatoio supplementare di un aereo. L'area del ritrovamento risulta essere monitorata dalla guardia costiera di Lampedusa che è, al momento, in attesa di indicazioni per le operazioni di recupero.
«È stata esclusa la presenza di qualsiasi traccia di materiale esplosivo o radioattivo. Dalle prime verifiche tecniche, l’oggetto sembrerebbe riconducibile a un serbatoio supplementare di carburante per aerei, e non a un ordigno militare attivo né tanto meno a un missile spaziale», dice il sindaco di Lampedusa e Linosa, Filippo Mannino, in merito all’oggetto metallico galleggiante avvistato ieri nei pressi dell’isolotto di Lampione.