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Fondazione Fs: in treno storico alla scoperta di Licata e Palma di Montechiaro

Di Gaetano Ravanà |

Domenica 7 luglio appuntamento con Il treno dei prodotti della terra dell’agrigentino alla scoperta di Licata e Palma di Montechiaro, un viaggio a bordo delle storiche automotrici diesel ALn668 della Fondazione FS, attrezzate con aria condizionata per un maggiore confort. Partenza dalla stazione di Porto Empedocle Succursale alle 08.35 con fermate a Porto Empedocle Centrale (08.41), Tempio Vulcano (08.55), Agrigento Bassa (09.13), Aragona Caldare (09.24), Racalmuto (09.36), Canicattì (09.55), Campobello-Ravanusa (10.10), e arrivo a Licata alle 10.34. 

La prima tappa è a Palma di Montechiaro, cittadina legata alle vicende della famiglia Tomasi di Lampedusa, nota come la città del Gattopardo. Palma è dominata dal Castello Chiaramontano e ricca di edifici di pregio monumentale come la Chiesa Madre dedicata alla Madonna del Rosario e l’annesso Monastero Benedettino. E’ celebre la pasticceria dei suoi conventi, rigorosamente attenta a valorizzare i prodotti del territorio. Una tradizione nata dalle rigide regole dei casati nobiliari siciliani che decretavano i destini delle figlie femmine o dei figli minori, assegnando loro una vita e un ruolo all’interno di monasteri e conventi. La possibilità di utilizzare i prodotti della terra dei vasti possedimenti della chiesa, e l’abitudine a conoscere e apprezzare le raffinatezze della cucina nobiliare, acquisita prima della loro vita conventuale, avviano una stagione di grande creatività dolciaria ormai finita insieme alla chiusura di larga parte dei conventi e monasteri siciliani. Resta la memoria dei ricettari o dei racconti letterari. Spiccano, tra queste prelibatezze, importanti ricette come il cous cous dolce e le conchiglie di mandorle del Monastero agrigentino di S. Spirito, i bocconetti e la pasta reale del Monastero benedettino di Palma di Montechiaro. 

Nel pomeriggio si prosegue verso Licata, seconda tappa del viaggio. Città fondata nei pressi del fiume Salso Imera, scelto storicamente a demarcare i confini tra Val di Mazara e Val di Noto. Giunto alla foce, il fiume si divide in due rami e questa poderosa difesa naturale ha indotto fin dall’antichità a realizzare in questo luogo un porto per il trasporto del grano e a creare grandi strutture a difesa dell’abitato e del suo territorio. Questo appariva molto più chiaro prima che fosse distrutto il poderoso Castello a Mare di San Giacomo, per lasciare il posto al nuovo molo. Restano soltanto il Forte S. Angelo e le numerose torri create a protezione di Licata. La città si racconta nella sua storia più antica con i preziosi reperti del Museo archeologico della Badia mentre le sue radici più profonde, tra lavoro del mare e nei campi, si possono cogliere percorrendo il Quartiere della Marina, o partecipando alla grandiosa festa di S. Angelo. Una chiave di lettura interessante può venire dal percorso alla scoperta della Licata liberty. 

L’itinerario prevede un Laboratorio del Gusto a cura di Slow Food Sicilia, in una delle soste del treno, in cui verranno narrati i Presìdi Slow Food e alcuni prodotti tipici del territorio, accompagnati da una piccola degustazione esemplificativa.

Il treno di ritorno da Licata partirà alle 17.40, fermando a Campobello-Ravanusa (18.07), Canicattì (18.23), Racalmuto (18.42), Aragona Caldare (18.56), Agrigento Bassa (19.08), Tempio di Vulcano (19.23), Porto Empedocle Centrale (19.37) e arrivo a Porto Empedocle Succursale alle 19.42.

I biglietti per viaggiare sul Treno dei prodotti della terra dell’agrigentino sono in vendita nelle biglietterie e self service di stazione, agenzie di viaggio abilitate e su trenitalia.com al costo di 14 euro per gli adulti e 7 euro per i ragazzi.

Sarà possibile acquistarli anche a bordo treno, senza alcuna maggiorazione di prezzo, in relazione alla disponibilità dei posti a sedere.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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