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Migranti, Erasmo Palazzotto deputato e capo missione di Mediterranea

Di Redazione |

LAMPEDUSA (AGRIGENTO) – Durante le fasi concitate della «trattativa» con le Mrcc di Roma e Malta, le Centrali di coordinamento del soccorso in mare, ha sempre cercato di mantenere la calma nonostante la situazione di grande tensione. Solo dopo avere deciso di forzare il blocco imposto da Salvini ed essere approdato con il veliero Alex nel porto di Lampedusa, Erasmo Palazzotto, 36 anni, capo missione di Mediterranea e parlamentare di Sinistra Italiana, per un momento ha perso il suo understatement. Sulla banchina del molo, di fronte al cordone delle forze dell’ordine che impedivano ai profughi di sbarcare, si è rivolto a un funzionario sbottando: «Chiediamo dell’acqua potabile e la presenza immediata di un medico a bordo perchè c’è una emergenza sanitaria. Queste persone stanno sul ponte da due giorni, sono stremate, devono andare in bagno: cosa volete fare?». Qualche ora dopo il sequestro dell’imbarcazione e lo sbarco di tutti i migranti.

Stamane Palazzotto, nel corso di una conferenza stampa, replica punto per punto alle accuse mosse dal Viminale: «C’è stata una chiara volontà politica di non darci altra possibilità. La decisione di dirottarci a Malta era pura propaganda politica. Salvini voleva solo il nostro scalpo». Al termine dell’incontro con i giornalisti il parlamentare apprende di essere indagato anche lui, come il comandante del veliero Tommaso Stella, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e per non essersi fermati all’alt imposto da una nave da guerra. «Ce l’aspettavamo – dice – è già successo con la Mare Jonio (la nave della stessa Ong che adesso è sotto sequestro ndr). Io non ho paura, è un atto dovuto. Del resto siamo stati noi i primi a rivolgerci alla magistratura per chiedere l’apertura di un’inchiesta».

Il parlamentare sottolinea che i legali di Mediterranea hanno presentato un esposto alla Procura di Agrigento, prima ancora di entrare in porto, per chiedere ai magistrati di valutare l’intera vicenda e se vi siano profili di illegittimità nel comportamento delle autorità italiane. «Questa volta siamo arrivati noi prima della Guardia di Finanza», commenta con un filo di ironia ricordando anche la decisione del Gip di Agrigento Alessandra Vella che ha smontato le stesse accuse mosse nei confronti della capitana della Sea Watch, Carola Rackete, non convalidandone l’arresto. Erasmo Palazzotto, nonostante la sua giovane età, è già alla seconda legislatura. Eletto nelle liste di Leu, figlio di uno storico sindacalista della Cgil siciliana, Michele, è cresciuto a «pane e politica». Insieme ad altri parlamentari di sinistra come Nicki Vendola e Nicola Fratoianni ha garantito personalmente il prestito da 480 mila euro concesso da Banca Etica per finanziare le missioni della Ong. E alle polemiche sulla sua assenza alla Camera, replica: «Ho già fatto sapere che rinuncerò alla mia indennità di parlamentare per la settimana in cui ho partecipato alla missione non come parlamentare ma come semplice cittadino e volontario».

Ma dagli esponenti del centrodestra arrivano attacchi durissimi. Come quello di Giorgia Meloni, che definisce “scandaloso che il capo missione della nave Alex sia un parlamentare della Repubblica Italiana: un uomo pagato dagli italiani per fare gli interessi stranieri e aiutare una nave a violare le nostre leggi». Lui, ancora una volta, mantiene la calma: «Preferisco non replicare, posso solo dire di essere orgoglioso, non come parlamentare ma come uomo, di avere contribuito a salvare 59 persone».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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