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Agrigento, l'acceleratore lineare obsoleto mette a rischio le radioterapie per i malati oncologici. Lala (Iv): «Intervenga la Regione»

La denuncia di un paziente sui social raccolta dalla presidente provinciale di Italia Viva

Redazione La Sicilia

18 Settembre 2025, 22:05

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Problemi per la radioterapia ad Agrigento. Nel presidio ospedaliero “San Giovanni di Dio” è infatti attivo un solo acceleratore lineare, installato nel 2016 e sottoposto a un aggiornamento tecnologico nel 2024, ma soggetto a guasti frequenti che causano interruzioni nelle terapie. La continuità del trattamento radioterapico è essenziale - ha denunciato un paziente sui social - ogni pausa prolungata compromette l’efficacia delle cure, rischiando di favorire la ripresa della crescita tumorale e mettendo a rischio i risultati clinici.

«Un acceleratore lineare ha una vita media di 8-10 anni e, superata questa soglia, diventa inevitabilmente meno affidabile. Affidare la cura oncologica di un’intera provincia a una sola macchina in età avanzata significa mettere a repentaglio il diritto alla salute dei pazienti. Nonostante fondi regionali destinati ad altri interventi sanitari o privati, nessun investimento è stato finora previsto per un nuovo acceleratore lineare ad Agrigento, strumento indispensabile per garantire terapie continue e sicure alla popolazione».

Un grido d'allarme che è stato raccolto da Roberta Lala, presidente provinciale di Italia Viva: «Mi arrivano recentemente segnalazioni di disservizi da parte di pazienti sottoposti a radioterapia presso l’ospedale San Giovanni di Dio. La radioterapia rappresenta una strategia di cura fondamentale per i malati oncologici. L’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento ha solamente un acceleratore lineare, un macchinario VARIAN CLINAC IX in funzione dal 2016 , aggiornato nel febbraio 2024. Il problema è che per il bacino di utenza di questa provincia è indispensabile acquisire una seconda macchina, con caratteristiche almeno equivalenti: nonostante i doppi turni, non si riesce a smaltire la richiesta di cure dei pazienti i quali denunciano frequenti interruzioni dovute a guasti ripetuti che comportano la sospensione della terapia. Non è solo un disagio, ma possono verificarsi conseguenze importanti per la buona riuscita della terapia stessa».
«Nonostante questo - ha aggiunto Lala - i pazienti hanno solo manifestazioni di encomio verso il personale medico e paramedico che gestisce il reparto di radioterapia, i quali svolgono il loro lavoro con grande professionalità e tanta umanità malgrado le difficoltà. Come è possibile accettare tutto questo? Personale eroico che opera in condizioni di palese inadeguatezza delle attrezzature disponibili in un reparto fondamentale per la gravità delle patologie trattate! Sono forse i malati oncologici della provincia di Agrigento pazienti di serie B? Il manager dottor Capodieci, al dirigente della pianificazione strategica dell’assessorato alla Sanità peraltro agrigentino, ascoltate i pazienti, siate portavoce delle esigenze reali, faccia le dovute richieste all’assessore e al Presidente Schifani per l’acquisizione di un nuovo macchinario assolutamente indispensabile. Non tutti i pazienti si possono permettere le strutture private ma tutti i pazienti hanno il diritto alla salute. Quanto al Presidente Schifani, che con “generosità” ha permesso grandi finanziamenti per spettacoli e kermesse, pensi finalmente alle vere necessità della popolazione, finanziando attrezzature adeguate per tutelare il bene più prezioso, la salute dei cittadini!».