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Camilleri, il Sommo che amava la sua terra

Di Gaetano Ravanà |

Nenè non c’è più. La dura legge della vita. Ma con la morte non va via l’intero patrimonio letterario e teatrale che ha composto. Certo, non ci sarà l’attesa dell’uscita del nuovo romanzo dedicato al suo personaggio più amato, il Commissario Salvo Montalbano, come già aveva ampiamente ripetuto il Sommo, dopo la sua morte, in libreria arriverà “Riccardino”, sarà l’ultimo romanzo sul poliziotto più amato dagli italiani.

Di Andrea Camilleri, ci sarebbero tante cose da scrivere. Lo conobbi venticinque anni fa, ero alle prime armi da giornalista, quando sapevo che lui veniva nella sua Porto Empedocle per un breve periodo di vacanza, andavo al solito bar in via Roma, dove sapevo benissimo di trovarlo. Non occorreva che lo chiamassi per una intervista, sapevo di trovarlo lì e sapevo benissimo cosa mi avrebbe offerto, la granita al limone che a lui piaceva molto. Mi ricordo sempre il suo saluto: “Ravanà, chi min..ia vo?”. Sapeva che volevo intervistarlo, essendo un amante delle sue opere, volevo sapere sempre qualche anteprima. Ogni tanto mi concedeva qualche confidenza, ma non si sbottonava mai. Inoltre, venivamo sempre interrotti da decine e decine di persone che volevano un autografo sui suoi libri. A dire il vero, non so se tutto ciò gli piacesse, ma non si negava mai a nessuno.

Andrea Camilleri ci lascia, dicevamo, un patrimonio di cultura. Proprio per questo motivo non morirà mai. E’ stato lui a far scoprire, proprio nei suoi volumi, la Scala dei Turchi. Prima nessuna la conosceva. E’ bastato che Andrea ne parlasse in qualche sua opera e il monumento è adesso uno dei più conosciuti al mondo.

Da oggi Vigata non sarà più la stessa. Mancherà il cittadino più illustre, quello che negli anni scorsi aveva regalato al Comune la bicicletta che aveva da ragazzino, negli anni della Guerra. Lui conosceva molte cose, molti segreti, moltissime storie della nostra terra, ma non avrà più la possibilità di raccontarcele.

Un amico di Trento, poco fa mi ha chiamato dicendo che anche da quelle parti c’è molta tristezza per la dipartita di Andrea. Un siciliano amatissimo anche da quelle parti, a Bolzano i suoi libri sono stati sempre i più venduti nell’ultimo decennio. Ecco, Andrea ha fatto capire a tutti che i siciliani lasciano sempre il segno.

Porto Empedocle proclamerà il lutto cittadino, forse per più giorni, non solo quello dove verrà celebrato il funerale. La sindaca Ida Carmina ha riferito anche che “E’ fortissimo il dolore che proviamo: abbiamo perso un membro della nostra famiglia. Ogni empedoclino ha perso un familiare”.

Anche la Polizia di Stato ha emanato una nota stampa: “I caratteri e la complessa umanità dei poliziotti sono stati rivelati dal Maestro nei suoi romanzi che hanno tenuto migliaia di lettori, anche poliziotti, incollati per ore sui suoi libri e sugli schermi. Proprio questa è la sua grandezza: è riuscito ad appassionare, con le avventure del Commissario Montalbano, anche chi quelle avventure le vive narrando con autenticità la nostra professione”.

Anche la sindaca di Naro, Mariagrazia Brandara ha voluto dire la sua: “Sono molto addolorata per la scomparsa del maestro. La nostra terra aveva ancora bisogno di lui. Un uomo che ha saputo mettere nero su bianco le bellezze della nostra terra ma anche le sue contraddizioni. Naro è legata particolarmente al maestro Andrea Camilleri anche grazie a una delle sue opere diventata film, la scomparsa di Patò, girato nel nostro centro storico”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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