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Licata, problema caldo in pediatria

Di Giuseppe Cellura |

Le alte temperature di quest’ultimo periodo hanno messo a dura prova la resistenza dei degenti e di quanti operano all’interno del reparto di Pediatria dell’ospedale San Giacomo d’Altopasso. Le segnalazioni raccolte dalla nostra redazione arrivano da più di un genitore di piccoli pazienti ricoverati nell’unità operativa della struttura sanitaria di contrada Cannavecchia. “Fa caldissimo all’interno del reparto – ci spiega la mamma di un piccolo degente di cui per motivi di privacy omettiamo le generalità – credo che i condizionatori o gli impianti di refrigerazione non funzionano o sono impostati al minimo. Siamo qui da quattro giorni e la situazione dall’inizio non è mai cambiata”. Le fa eco un altro genitore. “Si fa fatica a dormire per il caldo – le sue parole – i bambini nelle stanze hanno il sonno disturbato e anche di giorno la calura è insostenibile per noi ma soprattutto per i bambini già provati dai loro malanni che li costringono in ospedale”. Situazione che ci è stata confermata anche da quanti operano in reparto. Abbiamo sentito il direttore sanitario del San Giacomo d’Altopasso, il dottore Angelo Trigona a cui abbiamo sottoposto il problema. “Mi attivo subito per capire se c’è in atto qualche disfunzione dell’impianto – il suo commento alla nostra segnalazione – a noi i condizionatori risultano in funzione. Rivolgo un invito anche ai familiari di quanti sono ricoverati. Per mantenere i locali quanto più freschi possibile, è necessario che le porte e le finestre vengano mantenute chiuse. Altrimenti anche se gli impianti di raffreddamento sono in funzione non si riuscirà mai ad avere locali arieggiati e freschi. Ad ogni modo posso assicurare che sarà mia cura verificare la situazione degli impianti di raffreddamento del reparto di Pediatria”. Raccomandazione che la direzione sanitaria ospedaliera ha rivolto anche a quanti (e non sono pochi) ogni giorno utilizzano le finestre posizionate ad ogni piano del nosocomio per fumare consentendo l’ingresso di aria bollente. Il caldo di questi giorni (accentuato da un tasso di umidità inaccettabile) ha pertanto creato non pochi fastidi anche in ospedale.

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