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Buu razzisti a Balotelli a Verona: l’unico indagato è un agrigentino

Di Redazione |

VERONA – Mario Balotelli lo aveva detto: «Non ho accusato la Curva del Verona. Ho accusato pochi scemi che lo hanno fatto e li ho sentiti». E in effetti, di quei tifosi che il 3 novembre scorso lo fecero arrabbiare a furia di “buu” da un settore della curva dello stadio Bentegodi durante Verona-Brescia ne è stato individuato soltanto uno.

Si tratta di un uomo residente ad Agrigento, finito nel registro degli indagati della Procura della repubblica, unico a essere stato identificato dalla Digos della Questura dopo una lunga e approfondita analisi dei video girati allo stadio. A lui si è arrivati attraverso l’incrocio delle immagini e dell’audio della partita – da dove sono arrivati gli ululati a Balotelli – e a un fermo immagine del Settore Poltrone Est in un video girato da una sua amica e poi condiviso in rete.

Nessuna appartenenza a gruppi ultras, né una particolare frequentazione degli stadi: in quei giorni l’uomo si trovava a Verona per far visita a una coppia di amici; in passato aveva vissuto in riva all’Adige.

I «buuu» a Balotelli, e la sospensione della partita per tre minuti, avevano scatenato un caso nazionale, provocando in un primo tempo la chiusura per una partita dell’intero Settore Poltrone Est del Bentegodi, poi sospesa in attesa di un supplemento d’indagine. La Corte d’Appello della Figc aveva poi accolto parzialmente il ricorso dell’Hellas Verona, disponendo la chiusura solo del settore 8, con sospensione condizionata per un anno.

La reazione dell’attaccante delle Rondinelle aveva sollevato polemiche, da parte dell’Hellas e dei politici veronesi, che lo avevano accusato di aver esagerato. «Non è bello – aveva replicato Balotelli – ma non ho accusato il Verona, non ho accusato la curva del Verona. Ho accusato pochi scemi che lo hanno fatto e li ho sentiti. Ho accusato quei c… e basta. Di sicuro non erano due o tre perchè li ho sentiti dal campo».

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