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Domani, Cgil, Cisl e Uil e l’Ufficio Pastorale presentano la marcia contro l’isolamento della provincia agrigentina

Di Gaetano Ravanà |

Sabato 11 gennaio alle ore 11 nei locali dell’oratorio della Parrocchia Sacro Cuore di Gesù del Quadrivio Spinasanta conferenza stampa per presentare la marcia di protesta del 25 gennaio.

“Soddisfatti di aver raccolto attorno alla nostra proposta di scendere in piazza contro l’isolamento infrastrutturale della provincia di Agrigento per la totale adesione dei sindaci – dicono i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil, Alfonso Buscemi, Emanuele Gallo e Gero Acquisto – delle associazioni datoriali e delle associazioni che a vario titolo rappresentano interessi di categorie nel nostro territorio. Si è detto spesso che ad Agrigento nessuno fa nulla perché non si registra la partecipazione dei cittadini scaricando sempre sugli altri la responsabilità di non difendere i propri diritti. Ancora una volta, Cgil, Cisl e Uil e l’Ufficio di Pastorale sociale e del lavoro ritenendo un dovere morale richiamare alla responsabilità quegl Enti (Anas e Ferrovie dello Stato) e le Istituzioni che a vario titolo, facendo il loro dovere, devono intervenire. Adesso che anche  altri protagonisti della vita sociale ed economica della provincia si sono convinti di intervenire, crediamo  che la strada per affrontare seriamente tutte le serie problematiche del territorio sarà  meno accidentata e comunque non ci si fermerà sino a quando ognuno non farà la propria parte consegnando ai cittadini quelle opere necessarie per garantire una viabilità sicura per la collettività e idonea per consentire alle aziende un trasporto meno costoso e più celere, incidendo positivamente sulla competitività. La ritrovata unità nel cartello sociale con l’apporto determinante dell’Ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro con la guida del direttore Don Mario Sorce ci fa pensare che la manifestazione del 25 gennaio rappresenta il primo passo per acquisire anche nel nostro territorio la consapevolezza che dove ci sono diritti negati bisogna lottare per esigerli”.

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