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Borgo Scala dei Turchi, la Comaer chiede i danni al Gup Provenzano

Di Gaetano Ravanà |

Il Rag. Gaetano Caristia, legale rappresentante della CO.MA.E.R Immobiliare srl ha promosso presso il Tribunale civile di Caltanissetta, un giudizio nei confronti del Gup di Agrigento Francesco Provenzano chiedendo un risarcimento del danno pari a 250.000 euro. La vicenda trae origine dal procedimento penale nel quale il Rag. Caristia è stato condannato lo scorso 26 luglio 2018 proprio dal Giudice Provenzano per il presunto reato di lottizzazione abusiva ed alcuni presunti abusi edilizi in relazione al Piano di lottizzazione denominato Borgo Scala dei Turchi in contrada Canalotto a Realmonte.

La decisione dell’imprenditore scaturisce dal mancato deposito da parte del Gup Provenzano delle motivazioni della sentenza:

“a distanza di ben 553 giorni – dichiara il Rag. Caristia – non mi è consentito di esercitare i miei diritti, costituzionalmente garantiti, di difendermi impugnando una sentenza che continuo a ritenere scandalosa a seguito di un’indagine della Procura della Repubblica di Agrigento ed in particolare della Pm Pandolfi che ha ritenuto di perseguitare la mia persona e la mia azienda chiudendo gli occhi su tutti coloro che, come me, hanno realizzato interventi edilizi, nelle identiche mie condizioni, sulla fascia costiera del Comune di Realmonte”.

Già nel gennaio del 2019 il Rag. Caristia aveva denunciato presso la Procura della Repubblica di Caltanissetta il Gup Provenzano per il reato di omissione e rifiuto di atti di ufficio: a seguito della scadenza del termine per il deposito della sentenza, lo scorso 09 ottobre 2018, l’imprenditore aretuseo aveva infatti diffidato, per ben due volte, a distanza di 30 giorni l’una dall’altra, il magistrato affinché provvedesse al deposito delle motivazioni.

Ma in assenza di qualsivoglia risposta da parte del Gup Caristia ha presentato una querela a seguito della quale Provenzano è stato iscritto nel registro degli indagati nell’ambito del procedimento penale n. 324/19 RGNR le cui indagini sono state affidate al Dott. Bonanno e sono prossime alle conclusioni.

“Forse – prosegue Caristia – il Gup Provenzano non sa bene come motivare la sua sentenza dal momento che addirittura ben tre illustri periti da lui nominati, hanno sconfessato l’impianto accusatorio della Procura”.

Ma le iniziative del Rag. Caristia non si sono fermate qui e le denunce nei confronti del magistrato agrigentino sono state altresì trasmesse alla Procura Generale presso la Corte di Cassazione, al Ministro di Grazia e Giustizia, al Csm ed alla Procura Generale di Palermo.

“E’ assolutamente inaccettabile – conclude il rag. Caristia – che, a quasi due anni dalla lettura del dispositivo della sentenza, ad un onesto cittadino venga impedito di potersi difendere ed è altrettanto inammissibile che nessuna delle Istituzioni a cui ho segnalato questa ignobile vicenda si sia astenuta sino ad oggi dall’intervenire”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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