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Uil. “Bene le misure messe in atto dal Governo contro il Coronavirus, ma adesso le misure per non affossare l’economia in provincia”

Di Gaetano Ravanà |

” E’ un momento di grande difficoltà per la Nazione a causa del Coronavirus-codiv 19, partendo dal presupposto che bisogna rispettare le direttive del Governo per evitare il moltiplicarsi dei contagi, bisogna anche pensare all’economia della provincia agrigentina, già ultima per reddito procapite, che rischia di provocare problemi seri, anche di sopravvivenza. Noi alla sede del sindacato abbiamo già preso degli accorgimenti, ricevendo gli utenti sotto appuntamento, tutti dobbiamo evitare luoghi affollati e prendere le giuste precauzioni, ma l’aspetto economico è altrettanto importante visto che con le scuole chiuse, i genitori sono costretti a rimanere a casa sacrificando il lavoro, attività che saranno chiuse fino al 3 aprile, circa un mese, che rischiano di chiudere i battenti definitivamente”.

Lo sostiene il segretario provinciale della Uil agrigentina Gero Aquisto.“I governi, regionale e nazionale – continua Acquisto – devono provvedere subito a tutta una serie di contromisure per venire incontro alle esigenze delle famiglie, delle imprese, soprattutto quelle medio piccole che poi sono la maggioranza nella provincia agrigentina, salvaguardare gli stagionali che rischiano di non lavorare e, aiutare fortemente il settore turistico che è uno dei punti di forza dell’Agrigentino. Senza le necessarie misure, dopo la fine dell’emergenza Coronavius, qui si rischia davvero la fame. Il prossimo 16 marzo, ci sono delle scadenze fiscali per le società e le partita Iva: il governo dovrebbe provvedere ad emanare una circolare con la quale si sposti questa scadenza. La mancanza di liquidità per mancati incassi, non consente a nessuno, o quantomeno alla maggior parte, di rispettare gli impegni con il fisco. Infine, bisogna accelerare i tempi per l’assunzione del personale medco e infermieristico negli ospedali siciliani prima che la situazone possa degenerare. Abbiamo, purtroppo, visto in questi giorni la situazione che si è venuta a creare nei nosocomi lombardi che sono di gran lunga attrezzati rispetto alla nostra realtà”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA