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Naro, rimessi in libertà i coniugi che tenevano segregato a casa il nipote

Di Redazione |

Il gip del tribunale di Agrigento, Luisa Turco, ha scarcerato, per scadenza dei termini di custodia cautelare, i coniugi di Naro arrestati il 25 ottobre con l’accusa di avere segregato in casa il nipote disabile di 33 anni, legandolo al letto con una catena alla caviglia. I due indagati, zii e tutori del ragazzo, difesi dagli avvocati Teresa Alba Raguccia e Mauro Tirnetta, sono finiti in in un primo momento in carcere – con le accuse di maltrattamenti e sequestro di persona – e poi sono stati posti, dal tribunale del riesame, ai domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico. Nei loro confronti, essendo scaduti i termini di custodia cautelare in quanto le indagini preliminari non sono state ancora completate, il giudice ha disposto l’obbligo di dimora a Pavullo del Frignano (Modena) dove loro stessi avevano chiesto di trascorrere i domiciliari nell’abitazione di alcuni familiari. 

 Il pubblico ministero Gloria Andreoli, nei giorni scorsi, li ha iscritti nel registro degli indagati anche con le accuse di peculato, falso e circonvenzione di persone incapaci chiedendo al giudice di sentire il disabile nelle forme dell’incidente probatorio. I due tutori, secondo quanto avrebbero accertato gli sviluppi dell’indagine, coordinata dal procuratore Luigi Patronaggio, si sarebbero appropriati di circa 65 mila euro del trentenne disabile, trasferendoli sul loro conto e destinandoli “a spese personali». Per occultare la circostanza avrebbero falsificato i rendiconti che devono essere presentati al giudice tutelare.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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