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Coronavirus, il sindaco di Agrigento deluso dalle parole del premier Conte

Di Gaetano Ravanà |

Enorme era l’attesa che tutti avevamo riposto sul decreto della cosiddetta Fase2. Pur considerando tutte le esigenze del momento e la rapidità con cui si è resa necessaria finora l’adozione di misure urgenti e le più efficaci possibili per contenere il contagio, è pur vero che le prescrizioni che entreranno in vigore dal prossimo 4 maggio non tengono conto della drammaticità della situazione economica che stanno subendo regioni che, in piena solidarietà col resto del Paese, hanno rispettato con rigore le restrizioni pur essendo solo marginalmente toccate dal contagio.” 

Lo ha dichiarato in una nota stampa il sindaco di Agrigento, Calogero Firetto, che prosegue: “Occorre maggiore chiarezza su tutte quelle realtà che o non vengono citate o lo sono solo marginalmente. Le città d’arte, i luoghi della cultura e del paesaggio continuano a essere penalizzati dall’assenza di prospettive di ripresa su tutta la programmazione che era in atto per il 2020. Inoltre i genitori hanno bisogno di maggiori certezze sulla cura dei bambini e su come e quando potranno recuperare la libertà di muoversi e di riprendere a giocare con i coetanei. Le famiglie intendono avere notizie sulla possibilità di raggiungere le seconde case sin da maggio. Una serie di dubbi vengono sollevati da alcuni settori produttivi anche sulle modalità e i tempi di attuazione delle norme. Occorrono chiarimenti perché la delicatezza della Fase 2 impone che si evitino improvvisazioni, le quali potrebbero compromettere i sacrifici compiuti da tutti finora. Ed è giusto che i sindaci siano messi nelle condizioni di dare risposte univoche ai cittadini e di offrire loro anche prospettive di graduale ritorno alla normalità.”COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA