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Coronavirus, in funzione, per protesta, le sirene delle sale scommesse

Di Gaetano Ravanà |

Si parla di riapertura di tutti gli esercizi commerciali, ma sulle sale scommesse è calato il silenzio. Non si sa quando potranno riaprire, ma diversi gestori si arrenderanno. Vero è che i campionati sportivi sono fermi da oltre due mesi, ma da ieri si è ricominciato a giocare e, inoltre, ormai tutte sono dotate dei giochi virtuali. Nella sola provincia agrigentina sono migliaia i posti di lavoro in questo settore.

Oggi, l’ennesima beffa che li ha fatti sobbalzare dalle sedie e inscenare una protesta civile.

Ecco i fatti: il Governo, tra le misure che sta predisponendo per sostenere il rilancio delle attività economiche del nostro Paese, sembra intenzionato a intervenire su questo settore proponendo di inserire una nuova tassa dello 0,75% sulla raccolta delle scommesse sportive per alimentare il “Fondo per il rilancio del sistema sportivo nazionale”.

Se venisse effettivamente applicata, il settore delle scommesse sarebbe oggi l’unico in Italia a subire un aumento fiscale durante un periodo di profonda crisi economica, con il paradosso, tra l’altro, che questo fondo andrebbe a finanziare i professionisti del calcio.

Allora alle 18,in tutta Italia hanno suonato le sirene delle sale scommesse che ha interessato diversi gestori agrigentini. 

C’è parecchia preoccupazione, dicevamo, in questo settore. 

“Non sappiamo nulla – dice Massimo Lo Presti, che opera in una delle più grandi agenzie di Agrigento – Noi abbiano chiuso subito l’attività per come stabilito dal Governo. Ma da quel sei marzo, attorno a noi, è calato il silenzio. Eppure, in ballo ci sono decine di migliaia di posti di lavoro. In questo nomento, gli impiegati sono in cassa integrazione, ma bisogna anche pensare a ripartire. Tra l’altro, lo Stato, con le scommesse guadagna parecchio. Sappiamo che non ci potranno essere assembramenti, non possiamo più consentire la visione delle partite, ma ci stiamo organizzando. Molti di noi hanno già sanificato i locali. Faremo tutto quello che ci verrà inposto per salvaguardare la salute di impiegati e clienti, ma necessitiamo di risposte concrete ed in tempi brevi”. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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