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Morta a seguito di una trasfusione con sangue infetto, il Tar condanna il Ministero della Salute

Di Gaetano Ravanà |

Il TAR di Palermo Sezione I, con sentenza dell’11 maggio 2020, a definizione del relativo giudizio di ottemperanza, ha ordinato al Ministero della Salute di pagare la somma di € 732.780,00 in favore del marito di una donna deceduta a causa di un tumore al fegato provocato da trasfusioni di sangue infetto, effettuate nel lontano 1973 presso l’Ospedale Umberto I di Enna. 

Il coniuge della donna deceduta, con l’assistenza degli Avv.ti Angelo Farruggia e Annalisa Russello, aveva promosso causa di risarcimento del danno innanzi al Tribunale di Caltanissetta, ottenendo, al termine del lungo contenzioso, la condanna del Ministero della Salute al risarcimento della somma complessiva in favore del marito, unico erede, di 732.780,00.

Nonostante la definitività della sentenza, tuttavia, il Ministero della Salute, quindi, lo Stato Italiano, di pagare non ne voleva sentire.

Da qui l’instaurazione di un ulteriore giudizio innanzi al TAR di Palermo, per ottenere l’ordine di pagamento e la nomina di un apposito Commissario ad Acta che si occupasse di fare eseguire la sentenza, dunque, il pagamento al Ministero della Salute.

Il TAR di Palermo, nonostante le restrizioni nella trattazione delle udienze per l’emergenza in atto, accogliendo la richiesta dei legali Avv.ti Angelo Farruggia e Annalisa Russello di trattazione del procedimento con la forma scritta in ragione dell’emergenza COVID-19, all’esito della Camera di Consiglio svoltasi in assenza delle parti, ha ordinato con sentenza al Ministero della Salute di pagare la somma entro sessanta giorni dalla notificazione della sentenza, in mancanza, oltre ad una penale stabilita per ogni ulteriore ritardo, ha previsto che in caso di mancato pagamento ad occuparsi dell’esecuzione sarà il già nominato Commissario ad Acta, individuato nella persone del Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Lo stesso, Tribunale, ha poi disposto la trasmissione della sentenza alla Corte dei Conti, al fine di valutare eventuali profili di responsabilità erariali a carico dei Dirigenti del Ministero della Salute.

La recente pronuncia del TAR, commenta l’Avv. Angelo Farruggia, pone fine all’intollerabile ritardo con cui vengono pagate le sentenze con le quali i vari Tribunali d’Italia hanno condannato il Ministero della Salute a risarcire le vittime di sangue infetto per avere lo stesso favorito, con l’omissione dei controlli già all’epoca previsti dalla legge in materia di raccolta, distribuzione e somministrazione di sangue, una vera e propria epidemia colposa per la diffusione del virus dell’Epatite B, C e il Virus HIV.

Non esistono stime ufficiali, ma gli italiani vittime di trasfusione da sangue infetto nel periodo che va tra la fine degli Anni 60 e i primi anni 90 potrebbero essere, secondo il Comitato Vittime Sangue Infetto, tra gli 80 mila e i 200 mila, ed almeno 2.500 sono le morti accertate tra il 1980 e il 2008, in quella che da più parti viene definita una strage di Stato.

Solo dall’inizio dell’anno in corso, sottolineano i legali, in favore di cittadini sparsi per la Sicilia, da Agrigento a Trapani, da Catania a Lampedusa e Favara, abbiamo ottenuto ordini di pagamento a carico del Ministero della Salute, per non avere pagato spontaneamente le sentenze emesse al termine di giudizi durati anche dieci anni, per circa quattro milioni di euro.

Risulta paradossale conclude il legale, che quello stesso Stato che per una multa o una cartella esattoriale non pagata non esita a disporre il fermo amministrativo dell’autovettura o ad iscrivere un’ipoteca d’ufficio sull’unica casa di proprietà, si rifiuta poi di pagare il risarcimento stabilito, possibilmente dopo dieci anni di causa e tre gradi di giudizio, in sentenze passate in giudicato ed emesse “In Nome del Popolo Italiano”, nonostante La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, con sede a Strasburgo, proprio per i ritardi con cui vengono pagate le sentenze, ha già condannato lo Stato Italiano a risarcire circa 350 cittadini infettati da vari virus.   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA