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Coronavirus, infermiera di Siculiana guarisce e dona il proprio plasma

Di Gaetano Ravanà |

“Penso che la vita è un dono prezioso e va vissuta attimo per attimo. Lo credo fermamente, ancor di più, da quando un “nemico invisibile”, 2 mesi e mezzo fa, mi ha invaso. Ebbene si.Il Covid-19 ha colpito anche me”. 

È la confessione di una infermiera di Siculiana di 27 anni, Jole Giacomazza che lavora nel reparto di Pneumologia dell’ospedale di Padova. 

“Il Coronavirus ha contaminato il mio corpo ma non il mio cuore – dice la giivane – la mia anima, i miei sogni, i miei affetti, e tutto quello in cui ho sempre creduto. Non sono un’eroina! Sono un’infermiera, fiera di esserlo e ho contratto il virus sapendo fin dall’inizio i rischi a cui andavo incontro. Il responso della mia positività mi ha preso in pieno, è stato inaspettato, ed il colpo è stato duro. Per fortuna ho fatto parte della categoria dei “paucisintomatici”. Una cosa è certa: COVID-19 ha scelto la persona sbagliata perché ho vinto io. Per fortuna, ormai da settimane, sono tornata a fare quello che ho sempre fatto, con umiltà, più forte di prima. Proprio così, più forte di prima perché i sacrifici fatti non sono stati vanificati. Oggi dopo aver dato la mia disponibilità alla donazione,a seguito della verifica del titolo degli anticorpi neutralizzanti Anti-Sars-CoV-2 e dopo la conferma dell’acquisizione dell’idoneità alla donazione di plasma, sono orgogliosa di aver fatto la mia parte donandolo”.

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